Artravelling: 01/06/10 - 01/07/10

mercoledì 30 giugno 2010

In Bruges, a zonzo per il Belgio

In Bruges, notturna

Bruges, o Brugge, viene definita un museo a cielo aperto tanto è bella la sua architettura gotica, è magica ed estremamente turistica allo stesso tempo. Il momento migliore per visitarla è la notte, quando i nugoli di ragazzini urlanti e le masse di giapponesi fotografanti si sono ritirati per la notte. A quel punto le stradine acciottolate, illuminate sapientemente, assumono un aspetto magico, da fiaba. Il centro storico medioevale si gira in una giornata, usando come punto di riferimento la piazza centrale, il Markt, con la sua alta torre visibile praticamente ovunque. Sapendo che è meta di turismo sfrenato abbiamo preferito visitarla durante la settimana in modo da poter fare gite verso il mare senza il traffico del week end, infatti quando il sabato siamo partiti per Bruxelles l'autostrada verso Oostende era intasata da una coda interminabile, alla faccia della partenza intelligente!

In Bruges In Bruges, collageIn Bruges

Intorno e nella piazza centrale si trovano tantissimi locali e ristorantini, la maggior parte acchiappa turisti come è ovvio, nella Steenstraat, la via dello shopping si trovano le solite marche ma anche tante cioccolaterie e un supermercato. Unica nota negativa la radio per strada, come in un centro commerciale, musica e pubblicità a tutto volume mentre si arranca in mezzo alla folla.
Allontanandosi dal centro si fa tutto più calmo, soprattutto nella zona del Begijnhof, dove è possibile passeggiare nel religioso silenzio, immersi nel verde o costeggiando canali pieni di cigli o barconi di turisti.

In Bruges In Bruges, collageBegijnhof, BrugesIn Bruges

Riguardo al cibo la carbonade flamande è diventato il nostro piatto preferito, sarà la carne magra e tenerissima, il sughetto denso e corposo, le patatine doppia frittura! Per mangiarla abbiamo scelto un posto semplice, pagando una sciocchezza, ma che buona! Abbiamo mangiato tanta carne e tante patate, tanto che alla fine sognavo un insalatina semplice, ma ne valeva la pena.
La Eiermarkt è la zona dei locali notturni, si presenta come una piazzetta piena di pub con tavolini all'aperto che dopo una certa ora si trasformano in vere e proprie discoteche animatissime, con musica commerciale o musica dal vivo. Se si pensa che il Belgio è noioso e anziano dovrebbe fare un salto il giovedì notte, verso le 3, per essere smentito. Invece la birra si beve ovunque e si può scegliere tra centinaia di marche; per l'aperitivo offrono birre anche al gusto di frutta, freschissime e leggere, mentre per il dopo cena si possono gustare birre scure corpose ad alta gradazione.

In BrugesIn Bruges, collageIn Bruges

Nel complesso quindi la prima tappa del nostro viaggetto ci è piaciuta molto! Ho anche sentito commenti del tipo "Qui è molto meglio dell'Olanda", "Qui si mangia meglio che in Francia", in effetti è così sembra che il Belgio senza sbandierarlo prenda il meglio dai suoi due vicini più "famosi". La gente soprattutto mi è sembrata più rilassata e sorridente. Per comodità abbiamo affittato una macchina, avevamo voglia di passeggiate al mare e di perderci per la campagna. Le autostrade sono gratuite anche se la benziana è carissima! Fuori dalle grandi città le strade sono ampie e ben segnalate, tanto che non c'è bisogno di cartina, ma anche piene di autovelox, soprattutto ai grandi incroci sia di bruges che di gent.

In Bruges, notturnaIn Bruges, notturna

La prima volta che abbiamo sentito parlare di Bruges è stato nel 2008 vedendo il film In Bruges, la coscienza dell'assassimo. Il film ci è piaciuto tantissimo perchè oltre che a mostrare il meglio di questa bella città offre anche una grande prova registica e attoriale (Farrell e Gleeson son meglio di Gianni e Pinotto). Oltre al dottor House (indispensabile per prendere sonno) ci siamo portati sul portatile questo film e l'abbiamo rivisto a Bruxelles. Se possibile ci è piaciuto di più della prima volta e Bruges ci fa una gran figura! Vale la pena quindi recuperarlo, ma solo dopo aver visitato questa bella città!

Bruges, HDR

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martedì 29 giugno 2010

Roast Beef provenzale con Marzanino Confit

Roast Beef provenzale con Marzanino Confit

Ecco qui, siam già tornati, stanchi ma entusiasti al punto che mancano quasi le parole. Forse per il fatto che non ci aspettavamo nulla il Belgio ci ha piacevolmente sorpreso, su tantissimi livelli diversi, gastronomico, architettonico, per l'atmosfera e soprattutto per la gente. In questa settimana penso di preparare un paio di post, uno su Bruges (con annesso De Haan e Oostende) e uno su Bruxelles (con annesso Gand), ma le foto sono tante e i ricordi per ora un po' in disordine nella testa. Comunque è già pronto un bel video della spiaggia di De Haan al tramonto, pochi secondi per apprezzare l'immensità e la tranquillità di quei luoghi (video). Nel frattempo ne approfitto per postare una ricettina preparata prima di partire, un contorno gustoso per il roast beef provenzale, la cui ricetta si trova qui. In inverno questo piatto lo preferisco caldo con le patate, ma in estate si può servire freddo, magari con dei coloratissimi pomodorini. Non son riuscita a resistere visto che avevo un fondo nuovo per le foto :P

Ingredienti

400g di pomodorini Marzanino o ciliegia
un rametto di rosmarino
una bustina di zafferano
un cucchiaio di zucchero (anche di canna)
una noce di burro
sale, pepe bianco
un paio di cucchiai di acqua

Preparazione

Sciogliere il burro in una padella antiaderente, aggiungere i pomodorini, lo zucchero, un cucchiaio d'acqua e lo zafferano. Cuocere a fuoco basso per circa dieci minuti. Aggiungere il rametto di rosmarino, regolare di pepe e sale e continuare la cottura per altri cinque minuti. Si dovrebbe formare una cremina caramellosa color dorato, se dovesse diventare troppo densa aggiungere un altro cucchiaio d'acqua. Quando i pomodorini sono ammorbiditi ma ancora sodi, togliere la padella dal fuoco, servire subito, versando un poco di fondo di cottura sul roast beef freddo.

Roast Beef provenzale con Marzanino Confit

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mercoledì 23 giugno 2010

Tagliatelle alla crema di fave e sesamo con Salmone

Homemade Tagliatelle

Domani si riparte e ne ho proprio bisogno! Quando penso a questo viaggio mi immagino sempre a camminare a piedi nudi in riva al mare, passeggiando per una spiaggia infinita, praticamente deserta, ascoltando questa, mentre il sole tramonta... Andiamo in Belgio perchè il volo ci è costato 3€ ma, anche se avessi avuto 300€ da buttare, ci sarei andata lo stesso proprio per il bisogno di relax e semplicità. Mmmm... no, vabbè, in realtà se avessi avuto 300€ da buttare sarei andata in Islanda :P La nostra meta principale è Bruges e dintorni e mi aspetto di trovarci Colin Farrell che si beve una birra al pub chiedendosi "ma perché?". Forse è chiedere troppo :) Una volta tornati ci aspetta una lunghissima estate a casina e la cosa non mi dispiace affatto perchè Milano ad agosto diventa vivibile, trasformandosi (quasi) in una bella città.

Riguardo alla ricetta di oggi è nata come esperimento. La pasta fresca è semplicimente a base di farina, uova e un pizzico di sale (nella proporzione di 100g un uovo), impastata e tirata a mano come una volta, passata poi nell'ultima tacca del tirapasta per renderla un velo e trasformata in tagliatelle. Cuoce in cinque minuti e risulta quasi vellutata al palato.

Tagliatelle fave, sesamo e salmone

Per il condimento ho sbollentato una manciata abbondante di fave a testa, le ho fatte rosolare un minuto con un soffritto di scalogno tritato grossolanamente, ho aggiunto una cucchiaiata di sesamo e brodo sufficiente a coprirle, cuocendo il tutto per cinque minuti. Frullare e condirci le tagliatelle con qualche pezzo di salmone appena scottato in padella e insaporito con sale nero delle Hawaii.

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lunedì 21 giugno 2010

Torta Morbida di Pere e Cioccolato

Torta di Pere e Cioccolato

Approfittando di queste giornate di freschino ho ricominciato ad usare il forno per qualche esperimento. In particolare dopo aver trovato al super delle carinissime pere coscia ho cercato una ricetta di torta al cioccolato e pere che mi soddisfacesse, sfogliando praticamente tutti i libri di dolci che ho in casa. Risultato: niente! Le uniche ricette trovate prevedevano una tale quantità di burro da ostruzione coronarica. Così ho rovistato nell'archivio di un blog che adoro, Fiordizucca, e ho trovato questa meraviglia, ricetta a prova di bomba. Le uniche modifiche che ho apportato sono nello stampo quadrato, nelle pere coscia appunto, cotte insieme a una bacca di vaniglia e a un cucchiaio di estratto e l'utilizzo di solo metà bustina di lievito, perchè avevo sbattutto a lungo le uova prima di incorporarle al cioccolato. Risultato perfetto, una torta morbida e cioccolatosissima!
PS: Fiordizucca che te ne stai tranquilla in fondo al blogroll, spero tornerai presto perchè le tue ricettine mi mancano :)

Ingredienti

5 pere coscia
acqua qb
due cucchiai di zucchero
una stecca di vaniglia
un cucchiaio di estratto di vaniglia

120gr di zucchero
175gr di cioccolato fondente
75gr di farina
4 uova
1/2 bustina di lievito vanigliato
100gr di burro ammorbidito
1 pizzico di sale

Preparazione

Sbucciare le pere senza togliere il torsolo, porle in un pentolino e coprirle d'acqua fredda. Aggiungere due cucchiai di zucchero, una stecca di vaniglia aperta e un cucchiaio di estratto e portare ad ebollizione. Quando l'acqua bolle, abbassare la fiamma al minimo e lasciar cuocere cinque minuti, spegnere il fuoco e lasciar raffreddare. In una ciotola sbattere il burro con lo zucchero. Unire il cioccolato fondente fuso (con il micro si fa prima). In un'altra ciotola sbattere bene con una forchetta le quattro uova con un pizzico di sale. Unire le uova, un poco per volta, al composto al cioccolato, continuando ad amalgamare con lo sbattitore elettrico finchè si formerà un composto cremoso.
Torta di Pere e Cioccolato (collage)

Infine unire la farina setacciata con il lievito. Imburrare e infarinare uno stampo quadrato 20x20, inserire ai quattro lati e al centro le pere ben sgocciolate e infornare a 180° per 50 minuti. Dopo circa 40 minuti meglio coprire con un foglio di alluminio per evitare che la parte superiore secchi troppo. Lasciar raffreddare in forno spento aperto, servire a temperatura ambiente.

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mercoledì 16 giugno 2010

Tagliolini al nero di seppia


In questi giorni ho provato due ricette a base pesce che mi sono piaciute molto, anche se sono entrambe un po' laboriose. Inizio con quella a base seppie, più coreografica. Approfittando delle giornate velate e più fresce dei giorni scorsi ho fatto un salto in brianza a trovare i miei (anzi le mie) e ho scoperto quanto è luminosa la mia casa d'infanzia per le foto rispetto a casa nostra.

Sarà che in questo periodo Milano mi sta proprio antipatica... per fortuna in frigo c'è ancora una fetta di torta!

Ingredienti per 4 persone

350g di tagliolini freschi
2 peperoni (uno giallo e uno rosso)
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco
1/2 cipolla (o uno scalogno)
2 bustine di nero di seppia
500g di seppie pulite
trito di prezzemolo/basilico/maggiorana freschi
olio evo
sale/pepe

Preparazione

Per prima cosa preparare le verdure: tagliare a cubetti piccoli i peperoni, tritare molto fine la cipolla e preparare il trito di prezzemolo/basilico/maggiorana e mettere da parte.


Dividere le seppie dai ciuffetti e cuocere questi ultimi in una pentola di acqua bollente salata per dieci minuti, poi aggiungere il resto delle seppie e cuocere ancora per cinque minuti. Contemporaneamente in una padella molto capiente scaldare 4 cucchiai di olio con l'aglio, aggiungere il trito profumato e dopo un minuto i peperoni, salare e pepare. Farli rosolare per cinque minuti, poi aggiugere un mestolo di acqua delle seppie e lasciarli cuocere a fuoco dolce per quindici minuti. Scolare le seppie, tagliare le teste a listarelle e tuffarle nel trito di peperoni lasciandole insaporire per almeno dieci minuti. Una volta cotte metterle da parte al caldo, aggiungere nella padella un altro paio di cucchiai d'olio e la cipolla e farla dorare per due minuti poi aggiungere mezzo mestolo di acqua di cottura (anche della pasta) e il nero di seppia, in modo che si stemperi.
Cuocere i tagliolini in abbondante acqua salata, scolarli al dente e farli saltare in padella con il nero di seppia per un minuto. Ora le possibilità sono due, aggiungere le seppie e mischiare tutto insieme e servire subito o dividere i tagliolini nei piatti e aggiungere dopo le seppie. Nel secondo caso la seppia non si "sporca con il nero" e il piatto risulta più colorato...


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martedì 15 giugno 2010

Cheese Chocolate Muffin

Cheese and Chocolate Muffin (part)

Dopo aver assaggiato questi muffin sono diventati immediatamente i miei preferiti, morbidissimi e facilissimi. Non vedo l'ora di provare la versione con la frutta fresca a pezzi. La ricetta originale prevedeva infatti le ciliegie ma non potevo certo aspettare...

Ingredienti per circa 16 muffin

300g di farina bianca
200g di formaggio tipo Philadelphia (light :)
150g zucchero
150g burro fuso tiepido
100g di gocce di cioccolato
mezza bustina di lievito vanigliato
3 uova

Preparazione

In un biellino piuttosto capiente versare il formaggio, lo zucchero, le uova e sbattere tutto con il frullino elettrico fino ad ottenere un impasto liscio. Unire il burro e sbattere ancora per un minuto, l'impasto diventerà lucido e morbidissimo. Aggiungere la farina setacciata con il lievito, mescolando questa volta con un cucchiaio, l'impasto diventerà molto sodo e appiccicoso. Infine aggiungere le gocce di cioccolato.

Cheese and Chocolate Muffin

Distibuire una cucchiaiata abbondate per ogni pirottino, essendo piuttosto sodo l'impasto si gonfia ma non strasborda quindi se ne può aggiungere un po' di più dei classici due terzi. Infornare a 180°(in forno già caldo) se ventilato circa 165° per venti minuti o finchè si dorano in superficie. Servire tiepidi o freddi.

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lunedì 14 giugno 2010

Anatra arrosto con salsa di ciliegie

Anatra arrosto con ciliegie

E' tempo di ciliegie! Avevo questa ricettina lì nel cassetto dalla stagione scorsa (un ritaglio dalla cucina del corriere) e finalmente posso postarla. Non che le ciliegie mi piacciano particolarmente, anzi ultimamente preferisco la frutta in piatti salati o inserita in cake o muffins piuttosto che consumarla da sola. In questo caso valorizzano e danno un tocco speciale a un piatto semplice, accompagnando perfettamente il petto d'anatra. Così, con questa preparazione mi sa che ho finito le mie ricette ideali per l'anatra, quindi devo al più presto cercami un nuovo leitmotiv, magari cambiando rotta e dedicandomi a qualche pesce :P Domenica siamo stati alla mostra di Gualtiero Marchesi al castello sforzesco, mostra che mi ha un poco deluso per la povertà di contenuti: qualche foto, qualche pentola (quelle in rame erano comunque stupende :), tanti servizi di piatti anonimi, poche spiegazioni. Una mostra insomma che non riesce a mettere in risalto la sua professionalità e passione. In questi giorni cercherò di partecipare a uno degli incontri organizzati sempre al castello, vediamo se andrà meglio...

Ingredienti

un petto d'anatra (circa 400g)
150g di ciliegie
100ml di vino rosso
olio evo, sale

Preparazione

Privare le ciliegie del picciolo, lavarle e denocciolarle. In una piccola casseruola unire il vino alle ciliegie, portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e lasciar cuocere il vino finché si sarà ristretto, circa 20 minuti. Deve risultare una consistenza sciropposa.

Anatra arrosto con ciliegie

Mentre le ciliegie ribollono in pentola, lavare il petto d'anatra ed asciugarlo perfettamente. Pulire la pelle ed eliminare il grasso in eccesso di solito sulla punta finale. Scaldare bene una padella antiaderente e rosolare il petto dalla parte della pelle per cinque minuti. Una volta ben dorato toglielo dalla padella, salarlo, spennellarlo d'olio e rosolarlo da tutte le altre parti. Togliere il petto dal fuoco, avvolgerlo nella carta stagnola e lasciarlo riposare finchè non è pronta la salsa di ciliegie. A questo punto tagliare il petto a fette sottili, dividerlo nei piatti ed accompagnarlo con la salsa e qualche ciliegia intorno.

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venerdì 11 giugno 2010

Crêpes rustiche con Zucchine Grigliate e Scimudin

Crêpe rustiche con Zucchine e Scimudin

Le crêpes si possono fare in mille modi, farcendole praticamente con tutto. Questa versione è un po' particolare, "rustica" diciamo, perchè la pastella base è realizzata con la birra al posto del latte. Non è la prima volta che provo questo abbinamento, di solito uso le birre aromatiche, tipo al cioccolato o alla fragola per realizzare strane crêpes dolci; in questo caso ho usato la Viru una corposa birra estone che ha donato all'impasto un profumo interessante. Chiaramente poi la stessa birra fresca può accompagnare il pasto e grazie alla sua bella bottiglia ottagonale fa anche la sua figura a tavola. Quindi a seconda della birra che si sceglie il risultato sarà leggermente diverso, anche se è meglio evitare doppio malto o birre artigianali perchè il gusto risulterebbe troppo intenso. Per sottolineare l'effetto rustico una bella cucchiaiata di farina di grano saraceno! Riguardo invece al ripieno ho scelto lo scimudin, formaggio valtellinese, che si accompagna perfettamente con il gusto delle verdure grigliate.

Ingredienti per due crêpes

200g di zucchine (due medie)
2 uova
3 cucchiai di farina bianca
1 cucchiaio di farina di grano saraceno
birra qb (meglio bionda)
una fetta di scimudin
sale, pepe, olio evo
qualche foglia di timo

Preparazione

Lavare bene le zucchine, tagliarle a fettine sottili con un pelapatate e grigliarle su una piastra calda e leggermente unta d'olio. Quando sono pronte, trasferirle su un piatto piano, irrorarle con un filo d'olio, salarle, peparle e cospargerle con qualche fogliolina di timo.

Crêpe rustiche con Zucchine e Scimudin

Preparare le crêpes sbattendo bene due uova con un pizzico di sale, aggiungere le due farine e mescolare con energia finchè non si forma una pastella liscia e senza grumi. Aggiungere la birra, poco per volta, quanto basta affinché la pastella abbia la consistenza della vernice (di solito circa 100ml). Cuocere le crêpes in una padella antiaderente ben calda e unta d'olio. Poco prima di andare a tavola si può procedere in due modi. Rimettere una crêpe in padella, farcire una metà con zucchine e scimudin ripiegarla e scaldarla finché il formaggio non si sciolga, oppure comporre la crepe sul piatto e passarla al micro. Servire subito.

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giovedì 10 giugno 2010

Vellutata estiva di Carote e Arance

Vellutata estiva di Carote e Arance

(inizio comunicazione)Vorrei esprimerti tutta la mia gioia e numerosi ringraziamenti! Ti sei guadagnato una tennent's ice cold qui!, una super colazione a base di pancetta, uova, fagioli qui! un enorme hamburger con angus qui! due passi nel Mark&Spencer e un cappuccino da Starbucks con vista sul castello! Infiniti Luvs (fine comunicazione)
Dopo i gamberi di ieri un'altra ricettina semplicissima e freschissima per affrontare la calura estiva, trovata su "500 zuppe" di Blake, libro stupendo sia per il prezzo, che per il comodo formato ma soprattutto per la quantità di idee che propone. Ieri di questa ne ho preparata una quantità industriale in previsione oggi di un pranzo depurante. Da accompagnamento ho preparato anche dei mini cake a base di verdure (carote e zucchine), mandorle e mascarpone ottimi di gusto, orribili d'aspetto, in questi giorni cercherò di perfezionare la ricetta anche se non capisco perchè l'impasto impazzisca in quel modo...

Ingredienti

400g di carote a fette
una patata media
uno scalogno
un litro di brodo vegetale leggero
due arance
sale e pepe bianco
olio evo

Preparazione

Fritare finissimo lo scalogno per il soffritto. In una pentola media bordi alti soffriggere lo scalogno per un paio di minuti a fuoco molto dolce, unire le carote e la patata tagliati a fette sottili e mescolare. Aggiungere il brodo tiepido tanto da coprire bene le verdure e portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e cuocere per con il coperchio per almeno 20 minuti, finchè le carote saranno tenere.

Vellutata estiva di Carote e Arance (collage)

Frullare le verdure con il mixer ad immersione finché diventa liscia e omogenea. Lasciar raffreddare la vellutata. Spremere le arance e filtrarne il succo. Quando la vellutata è perfettamente fredda aggiungere il succo d'arancia e conservare in frigo per almeno due ore prima di servire.

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mercoledì 9 giugno 2010

Gamberi con salsa al Miele

Gamberi al miele

Oggi mi riapproprio della cucina dopo un lungo periodo d'assenza, perché tra un ponte di vacanza infinito, il caldo, due progetti da organizzare e la burocrazia... cominciava a mancarmi! La ricetta di oggi è semplicissima, un antipastino a base gamberi o gamberoni che si può realizzare anche quando fa caldo perché fa stare davanti ai fornelli due minuti ed è buono sia freddo che caldo. Nel frattempo sto raccogliendo informazioni sul Belgio, il nostro ultimo viaggetto prima della pausa estiva. L'itinerario è già fissato: Brugge, le spiagge di De Haan, Gent, Anversa, Bruxelles e ritorno. Visto che siamo muniti di macchina, tranne che per il pezzo tra Anversa e Bruxelles che faremo in traghetto, non mi spiacerebbe trovare sulla strada qualche paesino grazioso o qualche abbazia in cui fare piccole deviazioni, magari per gustare una birretta fresca!

Ingredienti

12 gamberi
1/2 limone
1 cucchiaio di miele d'acacia
2 cucchiai di olio evo
un cucchiaio di prezzemolo tritato
un cucchiaino di erba cipollina
sale, pepe nero, paprica

Preparazione

Sgusciare e pulire i gamberi, asciugarli con un foglio di carta assorbente e infilarli singolarmente su stecchini di legno. Preparare una marinata con gli altri ingredienti, emulsionando l'olio, il limone, il miele e successivamente aggiungere il prezzemolo, l'erba cipollina tritata fine e la paprica.

Gamberi al miele (collage)

Versare il condimento sui gamberi e lasciarli marinare per mezz'ora. Scaldare una padella antiaderente e quando è ben calda cuocere i gamberi un paio di minuti per parte in modo che risultino dorati, regolare di sale e pepe. Spennellarli con la marinata e servirli, sia caldi che a temperatura ambiente.

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giovedì 3 giugno 2010

Aringhe, from Amsterdam


Ieri, mentre organizzavamo il nostro prossimo tour gastronimico (in belgio stavolta) mi sono resa conto che non ho ancora scritto il resoconto di Amsterdam, una serie di appunti su quello che c'è di sfizioso da gustare in questa bella città, così rimedio subito. La mia prima visita, nel lontano '99, è stata segnata da cibo spazzatura (soprattutto KFC), grandi abbuffate di thailandese, localizzate soprattutto nella zona rossa, dove si trova la maggiore scelta di ristoranti etnici, dell'oramai famosissimo Febo, un take away di ottime crocchette farcite che non vedevo l'ora di riassaggiare. Amsterdam a livello architettonico è stupenda, anche se non ha monumenti che si ricordano particolarmente, con i suoi canali, i suoi filari infiniti di casette da favola, i suoi ponti, rappresenta una splendida occasione di passeggiare e perdersi, girovagando senza meta, approfittando delle scoperte ad ogni angolo. Quindi più che consigli su dove mangiare vorrei descrivere le zone da cui partire per fare nuove scoperte... Per farsi un'idea più chiara qui c'è la mappa aggiornata.

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