Artravelling: 01/04/10 - 01/05/10

venerdì 30 aprile 2010

Brioches al profumo d'Arancia

Brioches all'Arancia

Questa settimana è stata pesantissima, lunghissima, interminabile! Ho pensato di addolcire la colazione del sabato con queste belle briochine dal fresco profumo d'arancia. La ricetta era su sale&pepe del mese scorso che ho ritagliato e messo da parte. Le uniche modifiche apportate sono riguardo alla quantità di burro (ne è avanzato tantissimo) e sulla quantità di zucchero, perchè le preferisco un pochino più dolci. Per il resto è davvero semplice basta avere un poco di pazienza con la lievitazione. In effetti l'idea iniziale era di preparare i mini ParisBrest ma ancora oggi non sono riuscita a superare la paura della pâte à choux dopo un rovinoso tentativo di qualche mese fa :P

Ingredienti

380g di farina più un po' per stendere
3 uova fresche
150g di zucchero
100g di burro fuso
60g di burro morbido
18g di lievito di birra fresco
un'arancia
un cucchiaio di Grand Marnier
1/4 di bicchiere di latte
zucchero a velo
un pizzico di sale

Preparazione

In una ciotola capiente unire le uova, i 100g di burro fuso, 80g di zucchero, la scorza di mezza arancia e mescolare bene, aggiungere poi la farina, il latte tiepido in cui è stato sciolto il lievito con una punta di zucchero e infine un pizzico di sale. Impastare bene con una spatola per dolci fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Lasciar lievitare in un luogo tiepido per un paio d'ore fino al raddoppio.

Brioches all'Arancia

Montare il burro morbido con lo zucchero rimanente e metà della scorza grattuggiata dell'arancia, aggiungere il Grand Marnier e mescolare finchè non si ottiene una crema spumosa. Dividere l'impasto in 8 palline (12 se si preferiscono briochiene più piccole) stenderle in strisce sottili, spennellarle con il burro e arrotolarle, ponendoli in appositi pirottini. Lasciar lievitare le briochine ancora per una mezz'ora, infornare a forno caldo 180° per 20/25 minuti, finchè non risultano ben dorate. Quando sono fredde spolverare di zucchero a velo.

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giovedì 29 aprile 2010

Piadina di Kamut con crema di Zola e Radicchio

Piadina di Kamut con crema di Zola e Radicchio

In questi giorni sono attorniata da un sacco di libri... ho appena finito di leggere il bellissimo "la maga delle spezie" di Banerjee Duvakaruni, una favola un pò indiana un pò americana che profuma di cannella e zenzero, scritta con mano leggera, molto femminile e rilassante. Al suo posto sul comodino si è piazzato "il viaggio di un cuoco" di Bourdain, che boh, non so ancora come sarà ma la copertina e il titolo erano troppo invitanti. Riguardo ai libri di cucina veri e propri ne ho scovato uno di cucina ebraica interessantissimo, tra l'altro acquistato per meno di tre euro; si chiama "la cucina ebraica" edizioni Logos. Mi sa che nel week end ci scapperanno un paio di preparazioni tradizionali! Per oggi invece una semplice piadina che abbina la freschezza amara del radicchio alla dolcezza stuzzicante della crema di zola, un abbinamento che da sempre mi piace parecchio.

Ingredienti

100g di farina di kamut più un po' per impastare
un cucchiaio di olio evo
un cucchiaino raso di sale
acqua tiepida qb

un cespo di radicchio lungo medio
100ml di latte
un cucchiaio di maizena abbondante
un cucchiaino di burro
un cucchiaio di grana
20g di gorgonzola dolce
sale e pepe bianco

Preparazione

Impastare la farina di kamut con l'olio, il sale e acqua tiepida quanto basta (circa 40/50ml) per formare una pasta compatta e morbida. Lasciar riposare per una decina di minuti. Tagliare a striscioline il radicchio eliminando il più possibile la parte bianca centrale. Cuocere il radicchio in una larga padella con un paio di cucchiai di olio, un pizzico di sale e pepe. Accendere il forno a circa 250°. Stendere la pasta sottile e rivestire una placca da pizza rotonda, spennellare con un poco di olio e infornare. Lasciar cuocere la piadina finchè non si formano punti più scuri, girarla e finire la cottura, circa 5/6 minuti.

Piadina di Kamut con crema di Zola e Radicchio

In un pentolino scaldare il latte con il burro e il sale. Quando è caldo scioglierci la maizena e mescolare bene con una frusta finchè non si addensa. Aggiungere i formaggi, mescolare in modo che si amalgamino perfettamente. Lasciar intiepidire. Farcire la piadina con il radicchio e la crema di zola e servire tiepida con una bella insalata fresca.

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mercoledì 28 aprile 2010

Mezze Maniche alla Mediterranea con Bacalao

Mezze Maniche alla Mediterranea con Bacalao

Voglia di Lisbona! Visto che tanto presto non ci torneremo sono andata a cercarla al mercato e l'ho trovata sotto forma di filetti di bacalao. Ho scelto quelli già dissalati per praticità. La ricetta è molto semplice ed unisce il classico sugo alla mediterranea con l'aggiunta di questo saporitissimo pesce. Al sughetto si possono aggiungere anche le olive nere denocciolate, io ho preferito lasciar perdere perchè mi sembrava già un mix di sapori sufficiente. Con l'avanzo si possono preparare ottimi pinchos, cioè fette di baguette tagliate sottili con una cucchiaiata di sugo di pomodoro e il tancio di baccalà fermato da uno stuzzicadenti, mangiati anche freddi sono ottimi!

Ingredienti per 4 persone

350g di mezze maniche
200g di baccalà bagnato (diviso in 4 tranci)
100g di passata di pomodoro
20g di filetti d'acciuga sott'olio
20g di capperi sotto sale
uno spicchio d'aglio
un peperoncino piccante
due cucchiai di prezzemolo tritato
pepe nero

Preparazione

In un tegame rosolare 4 cucchiai d'olio, il peperoncino e l'aglio. Quando è dorato togliere l'aglio e sciogliere nell'olio caldo i filetti d'acciuga. Unire la passata di pomodoro e i capperi passati sotto l'acqua corrente giusto per togliere il sale grosso in eccesso. I capperi essendo sotto sale dovrebbero rilasciarne durante la cuttura il giusto quantitativo. Lasciar cuocere il sugo per una ventina di minuti, coperto e mescolando ogni tanto. Cuocere le mezze maniche in abbondante acqua salata. Quando il sugo sarà quasi cotto aggiungere il baccalà e terminare la cottura e fuoco medio. Togliere i tranci dal sugo. Scolare le mezze maniche, dividetele nei piatti e condirli subito con il sugo di pomodoro e una cucchiaiata di prezzemolo tritato fresco. Dividere in pezzi i tranci di baccalà e porli in cima alla pasta, un filo d'olio evo, una grattata di pepe nero e via in tavola.

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lunedì 26 aprile 2010

Bento con Roll di Frittata ai gamberi e Fagiolini al sesamo

Bento di rotolini ai gamberi con fagiolini al sesamo

Obento! Obento! Per una domenica di sole due gli ingredienti principali: primo un prato con l'erba sottile e un albero; secondo un bento pieno di cose sfiziose. Nella schiscetta ci si può mettere qualsiasi cosa, persino gli avanzi di insalata di riso del sabato riconfezionati in modo grazioso. In questo caso ho messo fagiolini tagliati piccoli con una salsa a base di olio di sesamo, aroma irresistibile, e un roll di frittata ai gamberi ottenuto con una padella rettangolare molto sottile e molto antiaderente acquistata qualche tempo fa da katay. Per riuscire ad ottenere un roll perfetto ci vuole un po' di allenamento ma una volta capito il meccanismo di possono fare delle cose molto interessanti con le uova, ideali per accompagnare piatti a base di verdura.

Ingredienti per due persone

per i roll di frittata ai gamberi
2 uova medie
un pizzico di sale
un pizzico di zucchero
un cucchiaino di mirin
olio di semi per friggere
peperoncino in polvere (facoltativo)
4 gamberi con il guscio

per i fagiolini in salsa di sesamo
100g di fagiolini
2 cucchiai di semi di sesamo
un cucchiaio di sake
un cucchiaio di salsa di soia
un cucchiaino di olio di sesamo (secondo il gusto)
un pizzico di zucchero
un pizzico di sale

Preparazione

In una ciotola rompere le uova, aggiungere il sale, lo zucchero, il mirin e mescolare con una forchetta senza sbattere troppo. Friggere i gamberi in un paio di cucchiai di olio, salarli e sfumare con un cucchiaino di sake. Quando saranno leggermente dorati toglierli dal fuoco. Sgusciare due gamberi, uno farlo a pezzetti piccoli ed aggiungerlo alle uova, uno tagliarlo a metà per il lungo. In una padella rettangolare, scaldare un cucchiaio di olio per friggere, versare un terzo del composto, quando si rapprende posizionare le due metà di gambero nell'estremità lontana dal manico e arrotolare la frittata più stretta possibile lasciando in fondo un lembo. Versare un altro terzo di uova sul lembo in modo che la frittata diventi un tutt'uno e quando è rappreso arrotolarlo nuovamente. Procedere così finché non sono finite le uova. Questa operazione va fatta velocemente perchè la padella è molto sottile e la frittata si scurisce subito. Lasciar raffreddare e tagliare secondo i propri gusti.

Bento di rotolini ai gamberi con fagiolini al sesamo

Cuocere i fagiolini in abbondante acqua salata finché non risultano cotti ma croccanti. Fermare la cottura con acqua e ghiaccio e tagliarli a pezzi di 3cm. In una ciotola unire tutti gli ingredienti, compresi i semi di sesamo e mescolare bene. Condire i fagiolini nella ciotola poi dividerla nei piatti o nei bento.

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giovedì 22 aprile 2010

Mini Quiche con Roselline di Salmone

Quiche con Roselline di Salmone

Finalmente è arrivato il week end (il nostro scatta alle 12:15 di oggi!:) e probabilmente si affronterà il discorso vacanze estive. Ebbene quest'anno non abbiamo prenotato nulla, non che non ci abbiamo provato, ma nessun itinerario ci è sembrato adatto. All'inizio ero un po' preoccupata perchè non capivo se ci fosse passata la voglia di viaggiare, poi mi sono resa conto che l'idea di passare il tempo a casa, dormire fino a tardi, magari andare al cinema, una mostra, un ristorantino un po' così, prendendoci i nostri tempi senza correre mi sembra un'idea niente male! Per ora mi accontento di farmi qualche giorno a fotografare tulipani a Lisse a maggio :) e chissà con i soldi risparmiati ci scappi un piccolo corso di pasticceria...
Questa ricettina è nata dopo aver visto una foto sul volume "Antipasti" Enciclopedia della cucina italiana, roselline di salmone su fettine di porro (!). Ho tenuto l'idea delle roselline e usato la ricetta delle miniquiche di Michel Roux su "Frolla & Sfoglia", il risultato è un antipasto piuttosto coreografico ma che soddisfa anche il palato. La versione con i piselli invece nasce dall'ideona di mangiarsi le fette di salmone crude (con salsa di soia e wasabi) prima di iniziare a preparare...

Ingredienti per 6 mini quiche

250g farina bianca OO
150g burro freddo
un pizzico di sale (abbondante)
un pizzico di zucchero
un uovo
un cucchiaio di latte (qb)

200ml di panna da cucina densa
1/2 scalogno
un uovo
un paio di fette di carpaccio di salmone
1/2 cucchiaino di paprica dolce
sale e pepe bianco
qualche bacca di pepe rosa per guarnire

due cucchiaiate abbondanti di piselli medi
una cucchiaiata di mandorle tritate
1/2 cucchiaino di erba cipollina tritata

Preparazione

Preparare la pasta brisée mettendo nel mixer la farina con il sale, lo zucchero e il burro freddo. Frullare in modo che si formino tante briciole. A questo punto aggiungere un uovo sbattuto con un cucchiaio di latte freddo e frullare nuovamente in modo che la pasta si compatti (se serve si può aggiungere un altro mezzo cucchiaio di latte). Togliere la pasta dal mixer, formare una palla e rivestirla di pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigo per una mezz'oretta. Una volta pronta stenderela aiutandosi con due fogli di carta forno e il mattarello, rivestire sei stampini da miniquiche, bucherellarne il fondo e cuocerli in bianco per una decina di minuti a circa 190°. Lasciarli intiepidire prima di usarli.

Collage quiche con roselline di salmone

Tagliare le fette di carpaccio di salmone in striscioline alte circa 2/3cm a seconda della grandezza delle quiche. Arrotolare ogni striscia in modo da formare tante roselline. In un pentolino soffriggere il mezzo scalogno tagliato a fettine sottili con tre cucchiai di olio evo, aggiugere la panna, il sale, il pepe bianco e la paprica. Lasciar sobbollire a fuoco dolce per qualche minuto in modo che la panna si rapprenda leggermente. Togliere dal fuoco e lasciar intiepidire. Aggiungere l'uovo sbattuto. Versare il composto nelle quiche e porre al centro tre o quattro roselline di salmone. Passarle in forno, sempre a 190° finché la superficie della quiche risulti dorata. Servire tiepide.

Quiche con Roselline di Salmone (alto)

Per la versione con i piselli basta aggiungerli con le mandorle quando la panna è ancora liquida e farli cuocere per una decina di minuti in modo che tutto si rapprenda. Versare il composto nei gusci e passarli in forno finché la superficie risulterà gonfia e ben dorata. Decorare con un pizzico di erba cipollina.

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mercoledì 21 aprile 2010

Rollini Bicolore alla Vaniglia e Fior d'Arancio

Bicolore alla Vaniglia e Fior d'Arancio

Ovvero il magico mondo dei coloranti alimentari. Prima di cimentarmi nelle cupcakes ho pensato di fare un paio di prove stupide, tipo questi biscottini per la colazione trovati sul "libro d'oro dei dolci" una vera enciclopedia! Il risultato è ottimo (il colorante non altera assolutamente il sapore ed è facilissimo da usare) e anche se non sono proprio bellissimi in casa ho dovuto metterne via una parte se no addio foto. Non vedo l'ora di fare un tiramisù blu o qualche cake viola eheh Per profumarli ho utilizzato un cucchiaino di estratto di vaniglia homemade e qualche goccia di essenza di fiori d'arancio.

Ingredienti

200g di farina bianca
120g di burro morbido
100g di zucchero semolato
un uovo intero
un cucchiaino di essenza di vaniglia
un cucchiaino di acqua fiori d'arancio
1/2 cucchiaino di colorante rosso per alimenti
un cucchiaino di lievito vanigliato
un pizzico di sale

Preparazione

Con le fruste elettriche sbattere il burro morbido con lo zucchero e l'essenza di vaniglia fino ad ottenere una crema spumosa. Aggiungere l'uovo e sbattere ancora un minuto in modo che si amalgami. Aggiungere all'impasto la farina setacciata con il lievito e il sale e amalgamare con una paletta per dolci ottenendo una pasta liscia e consistente. Dividere l'impasto ottenuto in due parti, una avvolgerla nella pellicola e porla in frigo, l'altra continuare a lavorarla aggiungendo qualche goccia di colorante rosso (aggiungerne poco per volta per valutarne l'intensità) e un cucchiaio di acqua ai fiori d'arancio. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e porla in frigo per una mezz'oretta.

Rollini Bicolore alla Vaniglia e Fior d'Arancio

Dopo il riposo riprendere gli impasti e stenderli, aiutandosi con la carta forno, in due quadrati di circa 30x15, sovrapporli e arrotolarli dalla parte più lunga. Riavvolgere il tutto nella pellicola trasparente e lasciar riposare in frigo per un'altra mezz'oretta. Scaldare il forno a 180°, foderare una placca di carta forno (io ho finalmente acquistato il foglio di silicone, invenzione meravigliosa). Riprendere il rotolo e tagliare i biscotti, disporli ben distanziati e cuocerli per una decina di minuti. Lasciarli raffreddare completamente prima di mangiarli.

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lunedì 19 aprile 2010

Insalata di Polpo, Orzo e Verdurine croccanti

Insalata di Polpo, Orzo e Verdurine croccanti

Approfittando di una bella giornata nei giorni scorsi ho preparato un piatto freddo, un'insalatona, che mi piace molto, saporita ma anche bella sostanziosa. La parte migliore è il fatto di aver finalmente trovato il polpo piccolo in confezioni singole, la dose giusta per due persone. Possibile che ogni volta bisogna acquistarne cinque chili? Questo week end mi ha lasciato in regalo una bella bronchite che mi dovrò curare nei prossimi giorni, appena spengono i riscaldamenti in casa è un dramma! Ne approfitterò per finirmi quel meraviglioso gioco che è Bayonetta :)

Ingredienti

un polpo piccolo
1/2 melanzana lunga
una carota piccola
un peperoncino verde dolce
orzo perlato
valeriana fresca
uno spicchio d'aglio

Preparazione

Cuocere il polpo in abbondante acqua con mezzo bicchiere di aceto di mele per una quarantina di minuti. Tagliare le carote a listelli, la melanzana e il peperoncino a fettine sottili. In una padella antiaderente larga scaldare qualche cucchiaio di olio con lo spicchio d'aglio e soffriggere per tre/quattro minuti le verdurine separatamente con un pizzico di sale.

Collage Insalata di Polpo, orzo e verdure

Cuocere due o tre pugnetti di orzo per persona in abbondante acqua salata. Quando è pronto passarlo sotto l'acqua fredda, scolarlo e condirlo con olio. Comporre il piatto con una manciata di valeriana, l'orzo freddo, qualche pezzo di polpo e le verdurine croccati. E' ottimo anche il giorno dopo.

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venerdì 16 aprile 2010

Crostini con Orata e Involtini di Asparagi

Crostini con orata e involtino di asparagi


Antipastino/tapas ispirato a una splendida ricetta della chef spagnolo Joan Roca, tratta dal libro "Grandi Chef di Spagna", leggermente modificata per mancanza di materia prima (orata al posto delle triglie) e aggiunta del crostino di pane che permette di consumarle agevolmente. Tocco finale un bel sughetto all'arancia spruzzato sopra che dona un gusto fresco a tutta la preparazione. Non so perchè ma ultimamente l'arancia la metterei ovunque, forse mi manca la vitamina C.

Ingredienti per tre persone

un filetto di orata affumicata pretagliata
una fetta di pane casereccio
9 asparagi (anche surgelati)
tre fette di lardo
il succo di mezza arancia
sale e olio evo

Preparazione

Abbrustolire su una griglia il pane casereccio tagliato a pezzi. Tagliare gli asparagi a cinque centimentri dalla punta (il resto può diventare un risotto) e farli saltare in padella con un paio di cucchiai di olio evo finché non risultano teneri. Salarli leggermente e lasciarli riposare qualche minuto, quando sono tiepidi avvolgerli tre alla volta in una fetta di lardo, il calore renderà il lardo trasparente. Posizionare una fettina di filetto d'orata sul crostino, poggiarci sopra l'involtino di asparagi e irrorare con un cucchiaio di succo d'arancia. Servire subito.

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giovedì 15 aprile 2010

Spaghetti alla chitarra con crema di porri e pancetta

Spaghetti alla chitarra con salsa di porri e pancetta

Adoro la carbonara ma non la faccio mai perchè solo a pensarci mi sento in colpa per tutti i grassi che contiene. Sfogliando dei vecchi ritagli di Sale&Pepe ho trovato questa ricettina che visivamente sembrava proprio una carbonara. Il gusto è totalmente diverso, ovvio, ma è davvero sorprendete! Così l'ho infilata di corsa nel menù di aprile. Gli spaghetti alla chitarra, così come i troccoli e i bigoli, sono una pasta piuttosto corposa (forse un po' invernale) ma la trovo adatta a questa preparazione perchè trattiene la crema di porri perfettamente.

Ingredienti

250g di spaghetti alla chitarra
un porro grande
200ml di brodo vegetale
100g di pancetta dolce
4/5 foglie di salvia più qualcuna per decorare
olio evo
sale, pepe nero

Preparazione

Tagliare il porro a fette e metterlo in una padella non troppo grande con un paio di cucchiai di olio evo, sale e pepe. Lasciarlo soffriggere per un paio di minuti. Aggiungere il brodo bollente e stufarlo finché non risulta tenero e il brodo si è ristretto di circa un terzo. Togliere dal fuoco e passarlo con il mixer tanto da formare una crema densa. In una padella antiaderente grande ben calda rosolare la pancetta senza aggiunta di grassi e, dopo un paio di minuti, aggiungere le foglie di salvia. Continuare la cottura finché non sarà ben sgrassata.

Fior di Ciliegio

Cuocere gli spaghetti alla chitarra in abbondante acqua salata, scolarli al dente in maniera grossolana in modo che resti un poco di acqua di cottura e tuffarli nella padella con la pancetta, aggiungere la crema di porri e mescolare in modo che si rapprenda bene intorno alla pasta. Regolare di sale e pepe e servire subito accompagnata da qualche foglia di salvia fritta.

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mercoledì 14 aprile 2010

Anatra all'Arancia e Zenzero

Anatra all'arancia e zenzero

Ecco un'altra versione per il petto d'anatra (ne ho ancora uno in freezer ma aspetto che le ciliegie maturino!). Questa in particolare con una punta di zenzero è fresca e primaverile. Anche se per natura preferisco la stagione invernale adoro questo periodo perchè posso riempire il balcone di fiori. Con un paio di puntatine a un vivaio ho riempito praticamente tutti i vasi che possiedo. Quest'anno la scelta è caduta su margherite e rose bianche, più una quantità di erbe aromatiche tipo basilico, salvia e timo, profumatissimi. E' incredibile come un poco di verde e bianco possano trasformare un metro quadro di balcone in un piccolo angolo di paradiso.

Ingredienti

un petto d'anatra (circa 400g)
un'arancia
succo di un'arancia
1/2 cucchiaino di zenzero tritato
cointreau (o grand marnier)
olio evo
sale e pepe bianco

Preparazione

Preparare il petto d'anatra, lavarlo e asciugarlo, pulire la pelle da residui di penne passandole su una fiamma. Scaldare una padella antiaderente, posarvi il petto dalla parte della pelle e lasciarla rosolare a fiamma viva in modo che perda parte del grasso. Girare il petto da tutti i lati in modo che si sigillino i succhi. Quando è bene rosolato salare, pepare e sfumare con una spruzzata di cointreau e chiuderlo in un foglio d'alluminio tenendolo al caldo.

Fior di Ciliegio

Nella stessa padella sciogliere un cubetto di burro, aggiungere lo zenzero tritato e cuocerlo per un minuto, aggiungere il succo d'arancia, farlo restringere per qualche minuto. Rimettere in padella l'anatra e le fettine di un'arancia pelata al vivo. Cuocere il tutto per 15/20 minuti a seconda del livello di rosa che si vuole all'interno. Una volta cotto tagliare a fettine e servire con gli spicchi di arancia e il suo sughetto ben ristretto.

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martedì 13 aprile 2010

Spaghetti con Vongole e Ciliegini

Ho approfittato di uno dei pranzi di Pasqua per preparare una bella vongolata nella versione con pomodoro, più saporita (ed elaborata) della versione in bianco. Personalmente non amo molto il sugo di pomodoro con le vongole quindi preferisco usare i pomodorini che danno sapore ma risultano quasi "invisibili" nel piatto.


Ingredienti per 4

500g vongole veraci
320g spaghetti n°3
12/15 pomodori ciliegini o a grappolo
due spicchi d'aglio
un bicchiere di vino bianco
2 cucchiaini di zucchero
un bicchiere di brodo caldo
una manciata di prezzemolo tritato
sale e pepe
un peperoncino
olio evo

Preparazione

Lavare e lasciar depurare le vongole in acqua leggermente salata per un'ora.

Per iniziare se si preferisce togliere la buccia ai pomodorini basta inciderli con un taglio a croce dove c'era il picciolo e scottarli per 2/3 minuti in acqua bollente, passarli sotto l'acqua corrente e spelarli. Io preferisco lasciarla, da colore. Tagliare i pomodorini in due parti. In una padella larga con bordi alti insaporire cinque cucchiai di olio con l'aglio e il peperoncino per qualche minuto, mantenendo la fiamma bassa, aggiungere i pomodorini. Quando si ammorbidiscono aggiungere lo zucchero, per togliere l'acidità e lasciar cuocere a fuoco dolce per un quarto d'ora. I pomodorini tenderanno a spappolarsi.


Aggiungere le vongole. Quando iniziano ad aprirsi irrorare con il vino bianco. Cuocere gli spaghetti, scolarli molto al dente e versarli nella padellona con le vongole. Stemperare la quantità desiderata di pepe (io ne metto parecchio in stile toscano) nel brodo caldo e versarlo tutto in una volta sulla pasta in modo che concluda la cottura. Regolare di sale. Quando il brodo sarà evaporato e la pasta cotta spegnere il fuoco e aggiungere il prezzemolo tritato mescolando delicatamente. Servire subito!

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lunedì 12 aprile 2010

Farfalle casalinghe con Ratatouille

Farfalle casalinghe con Ratatouille

Quando ho voglia di cucinare qualcosa di nuovo mi capita di sfogliare i miei libri di ricette così, a caso, in cerca di qualche ispirazione. Settimana scorsa cercando un'idea per utilizzare la pasta sfoglia in maniera non banale sono finita con il letto pieno di libri e nessuna soluzione. La notte stessa ho sognato la mia nonnina che faceva la pasta e io che l'aiutavo, preparando delle farfalle! Mi sono svegliata con quest'idea e domenica l'ho realizzata. Essendo la prima volta che le facevo ho impiegato un po' ad affinare la tecnica di piegatura ma il risultato è stato molto buono, direi anche veloce, e il giusto formato per la ratatouille.

Ingredienti

200g di farina OO
2 uova fresche medie
un pizzico di sale

una zucchina
una melanzana piccola
un pomodoro ramato maturo
mezza cipolla
uno spicchio d'aglio
sale e olio evo

Preparazione

In una ciotola capiente setacciare la farina, ricavare un buco al centro, romperci le uova con il pizzico di sale e con la forchetta iniziare a sbatterle, amalgamandole a poco a poco con la farina circostante. Lavorare la pasta prima con la forchetta poi con le mani su un piano infarinato finchè non si otterrà una palla liscia e non appiccicosa. Lavorare bene la pasta per almeno dieci minuti. Mettere la pasta in un foglio di pellicola e lasciarlo riposare.

Farfalle casalinghe collage

Tritare la cipolla non troppo fine e farla rosolare qualche minuto in una padella con abbondante olio evo e uno spicchio d'aglio. Tagliare il pomodoro a cubetti piccoli piccoli e aggiungerli quando la cipolla inizia a colorire. Lasciar cuocere il pomodoro per una decina di minuti. Tagliare le altre verdure a cubetti più grossi e aggiungerle al sugo, salare e lasciar cuocere secondo il proprio gusto, le verdure possono risultate più o meno croccanti, personalmente io le preferisco ben cotte.
Tirare la pasta con la macchina tirapasta realizzando lunghe strisce non troppo sottili (penultima tacca), tagliarne i lati lunghi con il tagliaravioli a distanza di circa 3/4cm e realizzare tanti quadratini con un coltello ben affilato. A questo punto con la punta delle dita realizzare una piccola piega al centro di ogni quadratino di pasta e appiattire i bordi in modo da formare piccole farfalline. Lasciar riposare la pasta un paio di minuti. Cuocere le farfalle in abbondante acqua salata, scolarle e tuffarle nel sugo. Servire subito con una spruzzata di olio a crudo.

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sabato 10 aprile 2010

Pasta sfoglia facile e leggera

pasta sfoglia (salatini)

Non avevo mai osato provare a preparare la pasta sfoglia fatta in casa, mi sembrava un'impresa un poco troppo complicata per la mia pazienza. Poi qualche giorno fa ho letto questa ricetta sul blog di Adriano, un vero maestro in queste ricette, così ho comprato gli ingredienti freschi e mi sono messa all'opera. E' stata una rivelazione! Per ora ho confezionato solo salatini misti, al formaggio, prosciutto, semplici con il sesamo, ma che dire, buonissimi, leggeri, una squisitezza. Domani utilizzerò quello che è avanzato per una preparazione un po' più complessa, vediamo come va. Ho fatto solo una piccola modifica con le dosi, visto che la confezione di formaggio è da 200g e non mi andava di aprirne una seconda con il rischio di avanzarla. La sfoglia pronta si può congelare.

Ingredienti

200g farina
200g formaggio tipo philadelphia
130g burro
2 pizzichi abbondanti di sale

Preparazione

In una ciotola capiente setacciare la farina con il sale, unire il burro e il formaggio e, aiutandosi con una forchetta, formare tante briciole. Visto che avevo fretta dopo un pò ho buttato tutto nel mixer e ho dato un paio di impulsi, con buoni risultati. Stendere un foglio di pellicola trasparente sul tavolo, versarci sopra le briciole e compattarle in un panetto di forma rettangolare. Porre il panetto in frigo per tutta la notte.

Pasta sfoglia

Il giorno dopo stendere il panetto su un piano leggermente infarinato e con un mattarello infarinato stenderlo e fare le pieghe per tre volte, finchè non si ottine una sfoglia liscia ed omogenea. Riporre il panetto per un'altra mezz'ora in frigo e a quel punto è pronto per essere usato. Sul blog di Adriano c'è la spiegazione fotografica sicuramente più accurata della mia :)

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venerdì 9 aprile 2010

Crostata Gianduja

Crostata gianduja

Pasqua è passata e praticamente non l'abbiamo festeggiata, niente colomba, niente uova di cioccolato, niente pranzi tradizionali. Non che volessimo stare a dieta o cosa, ma eravamo proprio disinteressati. In un attimo di sensi di colpa per questa indifferenza il sabato ho preparato le lasagne casalinghe ma non hanno fatto in tempo, ce le siamo mangiate subito. Così consapevoli del nostro stato la domenica siamo andati da Macdonald! Poi, improvvisamente, la voglia di rimettersi ai fornelli è tornata e ho confezionato questa bella crostata, trovata per caso su una rivista, qualche variante ed eccola in forno. Il risultato è una crostata croccantissima in superficie e morbidissima all'interno!

Ingredienti

250g di farina
150g zucchero
150g di burro morbido
1 uovo e un tuorlo
un cucchiaino di estratto di vaniglia

150g di cioccolato gianduja
100g di zucchero
1 uovo medio
50ml di panna da cucina
nocciole tritate

Preparazione

Preparare la frolla frullando gli ingredienti in un mixer o lavorandoli (poco) con le mani in una terrina. Formare una palla e lasciarla riposare in frigo per un'ora. Sbattere l'uovo con lo zucchero fino a formare una crema spumosa, aggiungere il cioccolato sciolto a bagnomaria (o nel micro) e la panna.

Crostata gianduja part fragole

Stendere 3/4 della frolla e foderare una tortiera. Cuocere il guscio in bianco per una decina di minuti a 170°, lasciarlo raffreddare, farcirlo con la crema, usare il resto della pasta frolla per decorarlo, spolverare la superficie di nocciole tritate e ripassarlo in forno per una mezz'oretta finché risulterà ben dorato. Prima di servire lasciarlo raffreddare completamente.

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giovedì 8 aprile 2010

Finalmente Lisbona

lisbona alfama

Ecco, Lisbona va pensata, va lasciata decantare un poco nella mente come il buon vino per poter assorbire appieno ciò che aveva di subbliminale da dire, con le sue viuzze, le sue piazze, i suoi cambiamenti di umore. Prima di tutto è una città in cui mi piacerebbe molto tornare! Per i posti che non abbiamo fatto in tempo a vedere e sono molti e per rigustare quelli che abbiamo visto. Svegliarsi al mattino e tuffarsi subito nelle vie indaffarate del Rossio, percorrendo magari una delle lunghissime strade pedonali da cui si intravede il mare, fare colazione a uno degli eleganti tavolini del Chiado, scendere fino al mare per lasciarsi rinvigorire dalla brezza salmastra, perdersi per le stradine dell'Alfama e infilasi in qualche bettola per degustare il baccalao, acchiappare al volo un tram per scendere a Belem e gustarsi un pasteis per merenda passeggiando per splendidi giardini e costeggiando il meraviglioso monastero, riprendere al volo il tram giusto in tempo per divorarsi un hamburger di zebra o coccodrillo e immergersi nelle strette ed affollate stradine del Barrio alto dove la notte sembra non finire mai e una lunga scalinata ti riporta infine al letto che solo poche ore prima avevi abbandonato. Ecco la giornata è scappata via!

Collage Lisbonalisbona sè

Per farsi una prima idea della città conviene salire su uno dei suoi punti panoramici per ammirarne la monumentalità. Al mattino il castello è il punto ideale. Se non si vuol far fatica si prede il tram 28 che si arrampiaca fino in cima e pare di stare su un ottovolante. Da li si gode una vista perfetta sulla piazza del commercio, sull'elevatore di S. Justa e sul convento do Carmo. Il castello è uno dei posti che ci sono piaciuti di più. Altro punto di osservazione perfetto è in cima all'elevatore (anche se €2.80 per scendere è un prezzo assurdo!) Da qui spunta la cattedrale del Sé, la Piazza Dom Pedro IV e tutte le vie del Rossio sempre affollate.

Collage LisbonaLisbona tram metallo

Il quartiere di Belem vale assolutamente una visita. Basta prendere un tram da Piazza del commercio e in meno di un quarto d'ora ci si arriva. Qui ci siamo mangiati i famosi Pasteis, che sono (per me) una cosa celestiale, ma abbiamo trovato la pasticceria ultra affollata e male organizzata. Se si ha tempo meglio sedersi a un tavolino e ordinare con calma! La torre è bellissima e visto che la domanica è gratis la si può girare con calma e godersi il panorama dall'alto. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a visitare il maestoso Monastero dos Jeronimos, era inavvicinabile, sarà per la prossima volta.

Collage Lisbonalisbona piazza

Riguardo al mangiare/bere Lisbona offre l'imbarazzo della scelta ed essendo abbastanza economica (ma non così tanto come viene decantata) si può scegliere tranquillamente un po' ovunque. Se si vuole fare la spesa c'è un supermercato a sinistra dell'entrata della stazione Rossio (l'acqua in bottiglia 12 centesimi!).
Prima di partire avevamo letto che è una città poco sicura, in effetti sia per strada che nei locali bisogna stare sempre attenti, cercare di non dare troppo nell'occhio (come in ogni altra città), controllare sempre il resto. Nei ristoranti c'è l'abitudine di portare subito degli antipasti che naturalmente sono SEMPRE a pagamento, generalmente salumi piccanti, formaggi freschi e olive in salamoia (buonissime) se non si vogliono basta rifiutare. Abbiamo mangiato (piuttosto bene) sempre in ristoranti senza il buttadentro perchè avevano l'aria meno "trappola per turisti", comunque i menù in tutte le lingue sono esposti in ingresso e si spende in media €10/15 a persona a mezzogiorno e circa €15/20 la sera.
Il barrio alto offre una vita notturna molto varia, con tanti localini dove far tardi, bere bene senza spendere troppo (scegliere sempre vodka russa!) e ballare musica commerciale o dal vivo. Nei locali con musica dal vivo c'è gente di ogni età.
Concludendo, prima di partire ci dicevano "ma che bella Lisbona", beh è vero è proprio bella, ha i pregi e i difetti di quasi tutte le grandi città ma contemporaneamente ti accoglie, sensazione espressa perfettamente dalla sua piazza principale, due grandi braccia aperte verso il mare. Obrigado :)

Collage Lisbona pasteisLisbona tilt shift

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venerdì 2 aprile 2010

Castelli a Sintra


Ecco, uno decide di partire, si organizza, prenota, passa mesi in caccia di informazioni, poi parte e puff è già di ritorno! Era dall'anno scorso che desideravo visitare Lisbona in primavera, ma abbiamo perso l'occasione per esserci mossi troppo tardi. Quest'anno non ci siamo fatti sfuggire l'offerta giusta e abbiamo iniziato a far prendere forma al viaggio. E' stato un vero piacere partire mentre a Milano diluviava e librarsi con l'aereo sopra i nuvoloni neri ci ha fatto sentire immediatamente in vacanza. Ero già stata in Portogallo qualche anno fa, a Oporto, ma Lisbona è una città totalmente diversa, monumentale, ariosa, fotogenica e totalmente in salita!!! Abbiamo approfittato della serata per fare un primo giro di ricognizione, senza fare troppo i turisti, mangiare pesce in un ristorantino affollato e passeggiare per le stradine fresche, piene di localini.

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