Artravelling: 01/03/09 - 01/04/09

martedì 31 marzo 2009

Zucchine tonde ripiene di Grano e Paprika

Il grano si presenta in chicchi simili al riso, un pochetto panciuti; come il riso può essere cotto in acqua salata o tostato con olio e burro aggiungendo brodo. Il suo gusto si adatta benissimo ai condimenti a base di verdura. Con la zucchina tonda e il peperone poi fa tanta allegria.


Ingredienti

4 zucchine tonde
un peperone giallo
un peperone rosso
130g di grano
1/2 bicchiere di vino bianco
paprica dolce
sale

Preparazione

Pulire le zucchine con acqua fredda, tagliare via il torsolo tenendolo da parte per la decorazione, svuotarle con un cucchiaino, salarne l'interno e lasciarle capovolte in modo che perdano parte dell'acqua. Accendere il forno a 170°, infornare le zucchine in una pirofila unta per 10/15 minuti secondo la grandezza.
Tritare fine metà dell'interno della zucchina. Tagliare i peperoni a cubetti piccoli. In una padella versare le verdure con due cucchiai di olio evo e un pizzico di sale, lasciarle cuocere per almeno quindici minuti, in modo che il peperone diventi tenero. In abbondante acqua salata cuocere il grano per non più di 8/9 minuti, scolarlo al dente e farlo saltare in padella con le verdurine aggiungendo una spolverata di paprica dolce.
Con il composto riempire le zucchine, spruzzare con un poco di vino bianco e infornare per altri 10 minuti. Servire tiepido.

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lunedì 30 marzo 2009

Spezzatino di Bufalo con Polenta

Tutti a celebrare l'arrivo della primavera... ma stamattina, alzando le tapparelle, il solito inverno, freddo, grigio, con pioggerellina triste. Avendo trovato la carne di bufalo, propongo l'ultima polenta della stagione passata, senza troppi rimpianti.



Ingredienti per due persone

300g di carne di bufalo
1 bicchiere di barolo o
vino rosso corposo
5 bacche di ginepro
3 scalogni
2 foglie di alloro
3 cucchiai di olio evo
1/2 litro di brodo vegetale

600ml di acqua
1 cucchiaino raso di sale
8 cucchiai di farina per polenta

Preparazione

Tagliare gli scalogni a fettine sottili e farli appassire nell'olio. Aggiungere la carne tagliata a bocconcini e farla colorire per 15 minuti. Aggiungere il vino e lasciar insaporire per altri 15 minuti. Allungare con il brodo, aggiungendo l'alloro, il ginepro. Lasciar cuocere per almeno un'ora, coperto.
Per la polenta, avevo in casa la Valsugana rapida, quindi 15 minuti prima della fine cottura dello spezzatino, ho messo a bollire l'acqua salata, ho versato la farina a pioggia, mescolandola con una frusta, poi con un cucchiaio di legno fino a cottura ultimata.
Se non si vuole servire lo spezzatino con la polenta, si può ritirare la carne ponendola su un piatto e far ridurre il suo sughetto con un cucchiaio di maizena, per darle la giusta corposità.

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Rugelach al cioccolato fondente

Questi biscottini sono un dolce tipico ebraico, che secondo la tradizione può essere farcito in diversi modi. Io ho seguito la ricetta di Le Pétrin, foodblog francese, che lo propone al cioccolato fondente. E' comunque possibile sbriciolarci dentro noci o nocciole, pistacchio o prepararli a base di marmellata.


Ingredienti

per la pasta
155g di farina 00
100g di formaggio tipo Philadelphia
110g di burro freddissimo
2 cucchiai di zucchero
un pizzico di sale

Per la farcitura
50g di cioccolato fondente
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di cacao in polvere

Preparazione

Nel mixer versare la farina, lo zucchero e il sale, dando qualche impulso di rotazione per miscelare bene tutto. Aggiungere il burro freddissimo tagliato a cubetti e mixare trasformando la farina in tante bricioline. Unire il formaggio (io ho scelto la versione light tanto per far star zitta la mia coscienza) e mixare finché non si forma una palla omogenea ben ancorata alle lame. Versare il composto su un foglio di carta di alluminio, dividerlo in due parti di circa 190g ciascuna, appiattirle su due rispettivi fogli, sigillarle e tenerle in frigo da un minimo di 4 ore a tutta la notte.
Accendere il forno a 180°. Prendere uno degli impasti, lasciando l'altro in frigo, metterlo tra due fogli di carta forno, con il mattarello appiattirlo fino a formare una sfoglia tonda di circa 30cm.

Frullare il cioccolato fondente in modo da ottenere scagliette non troppo fini, mescolarlo con il cacao e lo zucchero, spolverarci la sfoglia. Tagliare la sfoglia in 12 fette, arrotolare ogni fetta partendo dall'esterno verso l'interno in modo da formare i croissant e infornare per 15 minuti. Se si divide la sfoglia in otto lasciar cuocere in forno per almeno 20/25 minuti.
Procedere così anche per l'altra sfoglia. Se l'impasto fa fatica a staccarsi dalla carta forno è perché è troppo freddo, aspettare qualche minuto e riprovare.
Questi biscottini sono un dolce buonissimo, ottimo per la colazione, visto che sono davvero sostanziosi. Il sapore del burro è molto intenso quindi sceglierne uno di buona qualità. Ne ho infornati 12, il resto li ho surgelati, prima mettendoli in un contenitore ermetico, ben distanziati per tutta la notte, una volta surgelati, li ho divisi in sacchetti salvaspazio.


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Infornata di carciofo romano e patate

Un piatto vegetariano molto gustoso grazie all'aroma dell'alloro che, una volta in forno, diffonde per casa un profumo meraviglioso.





Ingredienti

Due patate medie
due carciofi romani
due foglie di alloro
uno spicchio d'aglio
due cucchiai di pecorino romano
un peperoncino (facoltativo)
olio evo
mezzo limone
sale e pepe

Preparazione

Sbucciare e tagliare le patate e fette. Pulire i carciofi, eliminare le foglie troppo spesse e il fieno interno, tagliarli a fettine sottili, immergendoli subito in acqua con l'aggiunta del succo di mezzo limone. In una padella far insaporire 3/4 cucchiai di olio con l'aglio, far rosolare le patate, gli spicchi di carciofo e le foglie di alloro per dieci minuti a fiamma moderata.
Ungere una pirofila in poco olio, disporre le verdure alternando le patate ai carciofi e lasciando l'alloro ai lati. Infornare a 200° per dieci minuti. Togliere la pirofila dal forno, spolverare di pecorino e rimettere in forno per altri cinque minuti, finché il pecorino sarà ben sciolto e leggermente dorato. Servire caldo o tiepido.
Il peperoncino si può usare per insaporire l'olio all'inizio della ricetta, anche se io preferisco aggiungere un cucchiaino di olio aromatizzato prima di infornare.

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giovedì 26 marzo 2009

Salmone con Zucchine tonde e salsa allo Zafferano

Mi sono sempre piaciute le zucchine abbinate al salmone. Per una volta ho voluto provare la versione tonda, decisamente più coreografica di quella classica. La salvia da una nota croccante al piatto.



Ingredienti per due persone

Due tranci di salmone fresco da 150g
una zucchina tonda
una manciata di foglie di salvia
una bustina di zafferano
1/2 bicchiere di vino bianco
1/4 di dado
un cucchiaio raso di farina bianca
un cucchiaio di panna vegetale
20g di burro
olio evo
sale e pepe

Preparazione

Tagliare la zucchina a fette non troppo sottili e grigliarle con pochissimo olio (usare un tovagliolo per ungere la teglia) e un pizzico di sale. Disporle su due piatti in modo da formare un fiore. Cuocere i tranci di salmone con due cucchiai di olio, prima dalla parte della pelle, coprendo la parte del filetto con la salvia. Lasciar insaporire per cinque minuti, togliere la salvia e metterla in un lato della padella in modo che diventi croccante. Salare e pepare il filetto, girarlo e cuocerlo finché non diventa bello dorato, irrorando con un po' di vino bianco. Una volta cotto disporre il salmone al centro delle zucchine, posizionandoci sopra la salvia croccante.

Salsa allo zafferano: In un pentolino mettere un bicchiere d'acqua con il dado e far bollire per un paio di minuti in modo che si formi un brodo leggero. Scioglierci una bustina di zafferano. Aggiungere il burro e una volta sciolto, aggiungere la farina e mescolare bene con una frusta in modo che non si formino grumi. Infine il cucchiaio di panna, mescolando continuamente far cuocere per 5/6 minuti in modo che si addensi.

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mercoledì 25 marzo 2009

Tris di spiedini

Fisarmoniche di pollo
Arrosticini di pollo e ananas
Spiedini di gamberi sale&pepe

Questi tre tipi di spiedini sono velocissimi da preparare e ottimi come antipasto.


Ingredienti per due

100g di pollo a fettine
una fetta di ananas (al naturale)
10 gamberi sgusciati
mezzo bicchiere di vino bianco
un tuorlo d'uovo
pangrattato
farina bianca
paprika dolce
sale
pepe

Tagliare parte del pollo in quattro lunghe listarelle sottili e una parte a cubetti piccoli. Miscelare la farina bianca e il pangrattato in un piatto piano, sbattere il tuorlo l'uovo con un pizzico di sale e la punta di un cucchiaino di paprika dolce e impannare le listarelle. Lasciarle riposare su un tagliere pulito in modo che la panatura si asciughi e risulti più consistente. Tagliare una fetta d'ananas a quadrotti piccoli come quelli di pollo.
Preparare gli spiedini: per le fisarmoniche infilzare su tecchini lunghi di legno le listarelle di pollo piegandole leggermente a fisarmonica; per gli arrosticini infilzare alternati i pezzetti di pollo con i pezzetti di ananas; per gli spiedini di gamberi infilzare cinque gamberi per ogni stecchino. Gli arrosticini vanno cotti in una padella antiaderente appena unta di olio; una volta pronti aggiungere ancora un pò d'olio e friggere le fisarmoniche. Per gli spiedini di gamberi, cuocerli in una padella appena unta d'olio, salarli e peparli da entrambi i lati e irrorarli con il vino bianco, facendolo evaporare completamente. Servire caldo su un letto di insalatina verde.


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lunedì 23 marzo 2009

Orecchiette con Cime di Rapa e Pinoli

Le cime di rapa hanno un caratteristico sapore amarognolo/piccantiello, che si sposa benissimo con il gusto del pinolo croccante. Sono un naturale disintossicante per l'organismo quindi evitare di cuocerle troppo, per non perdere fattori nutritivi.


Ingredienti

160g di orecchiette integrali
600g di cime di rapa
due acciughe
due spicchi d'aglio
un peperoncino (facoltativo)
olio evo

Preparazione

Pulire le cime di rapa, dividendo i gambi dalle foglie e lavando quest'ultime sotto l'acqua corrente. In una pentola alta già calda mettere le foglie grondanti d'acqua e un cucchiaino di sale, coprire con un coperchio e lasciarle cuocere facendo in modo che restino sempre ben umide, per un massimo di quindici minuti. Per capire se son pronte con una forchetta controllare se sono morbide le cimette. Scolarle e strizzarle per bene. In una padella scaldare quattro cucchiai di olio con l'aglio e le acciughe, facendo in modo che queste ultime si sciolgano bene e l'aglio non colorisca. Cuocere le orecchiette in abbondante acqua salata. Far saltare tutto in padella aggiungendo all'ultimo i pinoli.
Servire caldo.

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Orecchiette con Broccolo Romanesco

Broccolo, il migliore amico dell'uomo. Tanto per cominciare contiene pochissime calorie, quindi ideale se nel week end ci si è strafogati di patatine e pizza! Secondo, contiene un'infinità di sostanze importanti praticamente per curare tutto, dalla depressione al tumore allo stomaco.

Inoltre, nell'antica Roma, i furbi romani se ne facevano una bella scorpacciata prima delle loro seratine alcooliche perchè aiuta il fegato... Insomma trovate un cane che riesce a fare tanto!

Per eliminare la puzza del cavolo mentre lo si cuoce, esistono diversi accorgimenti, ma i più usati sono di aggiungere all'acqua un po' di aceto o mezzo bicchiere di latte. Io preferisco tenere aperta la finestra della cucina. L'importante comunque è di non cuocerlo più di venti minuti.

Ingredienti

160g di orecchiette
160g di broccolo romanesco
2 acciughe
2 spicchi d'aglio
un peperoncino (facoltativo)
olio evo

Preparazione

Dividere il broccolo in tanti ciuffetti e lavarli in acqua e sale per togliere la terra e le impurità, cambiando spesso l'acqua. In una pentola di acqua salata bollire i ciuffetti per dieci minuti da quando bolle. Passati i dieci minuti aggiungere le orecchiette e cuocerle secondo le istruzioni della confezione, lasciandole al dente.
In una padella scaldare quattro cucchiai di olio con l'aglio e le acciughe, facendo in modo che queste ultime si sciolgano bene e l'aglio non colorisca. Scolare le orecchiette e i broccoli con una spumarola direttamente nella padella sfruttando l'acqua di cottura per mantecare bene il tutto. Servire caldo.
Mentre le mangiavo il loro gusto leggermente di mare mi ha fatto venir voglia la prossima volta di aggiungerci le vongole.

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sabato 21 marzo 2009

Biancostato con salsa Aioli

Il Biancostato e’ la parte intercostale che si trova tra il dorso e il petto del bovino, abbastanza grassa ma molto saporita. Per me significa un ottimo brodo per i ravioli, ma può essere gustata con una buona salsa all'aglio e le verdurine che l'hanno accompagnata durante la cottura.


Ingredienti

600g di Biancostato
una cipolla bianca
due coste di sedano
due carote
due patate medie
2/3 foglie d'alloro
due rametti di mirto
un uovo
olio di semi
un cucchiaio di olio d'oliva
uno spicchio d'aglio
sale

Preparazione

Il una pentola grande versare tre litri d'acqua. Pulire le carote, il sedano e la cipolla, farli a pezzi grandi, l'alloro e i rametti di mirto legati con uno spago, tuffare tutto nell'acqua fredda e scaldare a fuoco vivo. Quando bolle aggiungere la carne. La regola generale è questa: se si vuole buono il brodo per i ravioli, si aggiunge la carne quando l'acqua è fredda; se si vuole buona la carne la si aggiunge quando l'acqua bolle, così che i succhi rimangano al suo interno. Lasciar cuocere coperto per un'ora e mezza.
Dopo mezz'ora aggiungere un cucchiaino di sale. Sbucciare le patate ed aggiungerle al brodo dopo un'oretta di cottura in modo che abbiano il tempo di cuocere ma di non spappolarsi. Una volta cotto, togliere la carne dal brodo ed affettarla trasversalmente rispetto al verso delle fibre del muscolo, e disporla su un piatto. Togliere le patate, posizionandole di fianco alla carne, tagliarle a tocchetti. Se piacciono si possono mangiare anche le carote, spolverate con abbondante grana. Il brodo può essere filtrato e surgelato per un prossimo utilizzo. A questo punto condire sia le patate che la carne con sale e olio evo. L'olio ammorbidirà la carne ulteriormente.
Servire tiepido con la salsa all'aglio.


Riguardo alla maionese all'aglio o salsa Aioli, prendere un uovo e versalo in un bicchiere alto, frullarlo per cinque secondi con il frullatore ad immersione. Aggiungere l'olio (di semi con un cucchiaio di olio evo) lentamente, sempre sbattendo per un minuto. Pulire uno spicchio piccolo di aglio ed aggiungerlo alla salsa con un pizzico di sale, terminando di frullare, per un totale di due minuti fino a quando la maionese avrà raggiunto la giusta consistenza. Per un gusto delicato aggiungere mezzo spicchio. Se invece il gusto dell'aglio non piace sostiturilo con un cucchiaino di senape di Dijon. La salsa si conserva in frigo per un massimo di tre giorni.

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Tapas freschissime con Bottarga

A Barcellona, in calle Jaume I, si trova il piccolo TapasBar Evinia che prepara ottime tapas, servite con una birra in bottiglia molto particolare. E' stato il ricordo di quegli stuzzichini freschissimi che mi ha dato l'idea di farne una diversa versione casalinga.


Nell'originale erano proposte con una spolverata di noci tritate.

Ingredienti

100g di ricotta di pecora
bottarga di tonno
un cucchiaino di sake
un pizzico di sale
quattro fette di baguette

Preparazione

Tagliate quattro fette di baguette di sbieco. Lavorare la ricotta con un pizzico di sale e il cucchiaino di sake finché non diventa liscia e senza grumi. Con due cucchiai preparare quattro chenelle e disponetele sulle fette di pane spolverandole infine con la bottarga. Lasciare in frigo fino al momento di servire così risulteranno freschissime.





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giovedì 19 marzo 2009

Brema Libera Città Anseatica

Colti da un'anomala quanto improvvisa voglia di mercatini natalizi ci mettiamo alla ricerca di una meta interessante. Esclusa a priori l'Italia, ci concentriamo sul nord europa, ottimo per chi è alla ricerca di atmosfere natalizie.

Tra le tratte lowcost disponibili, escludendo le grandi capitali (avevamo solo un weekend a disposizione) la scelta poteva ricadere su Brema o Lubecca.
La prima aveva tariffe e orari decisamente più interessanti, così nel giro di qualche minuto ci siamo ritrovati con un paio di biglietti orio-bremen in mano.

Venerdì 12 dicembre
Partiamo sotto un diluvio incessante, ma riusciamo ad arrivare in aereoporto in orario, in anticipo anzi, dato che la partenza è stata posticipata di un'ora. Dopo circa un paio d'ore di volo tranquillissimo atterriamo a Brema verso le 19.30. L'aereoporto si trova poco fuori dal centro città: un comodo tram dai passaggi molto frequenti ci porta nel giro di una ventina di minuti all'hotel. Questa volta, diversamente dal solito, non siamo riusciti a trovare una sistemazione centrale.



Probabilmente dicembre è il periodo dell'anno più turistico per questa piccola città, così ci siamo dovuti accontentare di una stanzetta nella periferia nordest in quartiere residenziale, comunque, grazie ai mezzi pubblici davvero efficienti non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema ad andare e tornare dal centro (10-15 min di tram). La stanza è in realtà una piccola dependance a un centinaio di metri dall'hotel in silenzioso cortile interno. Vista l'ora decidiamo di cenare in un ristorante TexMex a due passi dal'hotel (l'unico in zona). La scelta si rivela azzeccatissima: ci facciamo una grande scorpacciata di alette di pollo, anelli di cipolla, patitine e nachos conditi con salsa al formaggio e guacamole, il tutto innaffiato da un'ottima Beck's alla spina; anche i cocktail si rivelano ottimi e relativamente economici. Soddisfatti ce ne torniamo in albergo a ricaricare le batterie: domani sarà una giornata impegnativa!




Sabato 13 dicembre
Sveglia di buon'ora e colazione in albergo (era compresa nel prezzo) e partenza verso il centro. Voglio nuovamente sottolineare la puntualità quasi surreale dei mezzi di trasporto bremesi: se il display della fermata indica 5 minuti, allo scadere dell'ultimo minuto le porte del tram vi si apriranno davanti, mai vista un'efficienza simile. Il biglietto si può fare comodamente a bordo tramite un distributore automatico.



Il centro di Brema si sviluppa intorno alla Marktplatz, una grande piazza che ospita il Rathaus (il municipio), la goticissima cattedrale di San Pietro, la statua di 10 metri del simpatico Roland, simbolo e garante della libertà della città. Le bancarelle del mercatino sono distribuite per tutta la zona, ci si può trovare di tutto dalla gastronomia all'artigianato locale: l'atmosfera è meravigliosa, migliaia di lucine colorate e un'infinità di profumi diversi stordiscono piacevolmente ed è difficile non voler provare tutto quello che il mercato offre.
Assolutamente da ricordare i Rosti (frittelle di patate e cipolla salate) e le decine di tipi diversi di wurstel e di carni alla brace, rigorosamente rosolate sopra un enorme disco di acciaio sospeso sul fuoco; menzione d'onore alla patatine fritte a doppia cottura con crema all'aglio, talmente buone da creare dipendenza!



Dopo esserci gustati di tutto un pò iniziamo ad esplorare le bellezze della città. Una visita alla bella Cattedrale, che il riscaldamento ha reso più affascinante, interessante per lo stile gotico-colorato delle strutture architettoniche. In una delle piazzette troviamo la famosa statua dei MusiKanten, attorniata da centinaia di turisti desiderosi di immortalarla. L'originale è molto simpatica, ma è piacevole ritrovare delle copie colorate sparse per tutta la città.



ci spostiamo verso Schnorr, il quartiere più antico della città. L'architettura di questa zona è molto caratteristica: casette coloratissime dal tetto a punta e vicoli talmente stretti da passarci appena creano un ambiente quasi fiabesco. Un tempo abitato da pescatori e contadini oggi Schoor è principalmente popolato da artisti e artigiani che hanno aperto qui le oro gallerie e botteghe e localini. Per rendere il tutto più suggestivo il cielo di Brema ci ha regalato qualche fiocco di neve.



Prima di tornare verso il centro passiamo sul lungo fiume del Weser ed avvistiamo in lontananza la fabbrica della Beck's (guarda caso il simbolo della beck's è proprio quello di Brema, una chiave). Sul lungofiume durante il periodo natalizio si tiene un mercato mediovale davvero ben strutturato: non solo si vende merce a tema ma gli stessi venditori sono in costume e molti di loro realizzano i loro prodotti sotto gli occhi dei passanti, utilizzando le tecniche dell'epoca: particolarmente curiosi il fabbro intento a realizzare chiodi con tanto di piccola fornace e i conciatori che lavorano e cesellano il cuoio. Concludiamo il pomeriggio tornando verso l'albergo dove ci concediamo un pò di relax (e di riscaldamento!) prima di un'ultima uscita serale.



Torniamo in centro verso le 19:00 per poter ammirare Marktplatz e circondario in versione notturna, scattiamo le ultime foto e ci spostiamo nuovamente alla base per una veloce cena al ristorante della sera precedente e un abbondante dormita.

Domenica 14 dicembre
Ci svegliamo pigramente verso le 11, consapevoli di perderci la colazione, paghiamo alla reception dell'albergo e decidiamo di pranzare al mercatino, ci facciamo qualche altro giretto tra le bancarelle e tiriamo le 13:00 in uno starbucks. E' ora di tornare in aereoporto così saltiamo sul tram e via verso casa.



Tirando le somme possiamo dire che Brema è una città a misura d'uomo (moltissimi i cittadini muniti di bici), ricca, giovane e vitale. Probabilmente da il meglio di se durante le feste natalizie, non bisogna farsi intimorire dal clima, nonostante sia quasi sul baltico non ci è sembrata molto più fredda di Milano: guanti, sciarpa e capello sono più che sufficienti e se proprio si è freddolosi consigliamo un paio di sottopantaloni.
Un paio di giorni permettono di godersi appieno questo gioiellino anseatico.
Assolutamente consigliata.

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mercoledì 18 marzo 2009

Torta integrale di mele Fuji

La torta di mele è un classico, se poi si è a dieta, diventa uno stile di vita. Questa versione non contiene lievito, che generalmente finisce la sua azione nei poveri stomaci provati, sostituito dalla lunga lavorazione delle uova con lo zucchero.



Ingredienti

180g farina integrale
150g zucchero
2 uova
un bicchiere di latte
una bacca di vaniglia
3 mele fuji

Preparazione

Scaldare in un pentolino il latte con la stecca di vaniglia aperta e lasciar riposare finchè non si raffredda. Sbattere le uova intere con lo zucchero per almeno dieci minuti, finchè non diventano una crema liscia e gonfia. Lasciare riposare la crema per una decina di minuti in un luogo fresco. Aggiungere la farina integrale mescolando energicamente alternando parte del latte in modo che non si formino grumi e che il composto rimanga sempre fluido. Non è detto che serva tutto il latte, bisogna regolarsi al momento. Sbucciare e frullare una delle mele. Foderare una tortiera con carta forno, versare metà dell'impasto. Aggiungere la mela fruttata disponendola ad anello. Versare il resto del composto. Tagliare le altre mele a spicchi e disporle sulla superficie partendo dall'esterno verso l'interno. Cuocere a 180° per 45 minuti, finchè la superficie sarà ben dorata. Se si desidera, spennellare la torta una volta raffreddata con gelatina di frutta, per ottenere un effetto lucido. Si conserva in frigo anche per quattro giorni.

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lunedì 16 marzo 2009

Pogue Mahone's

Il vero irish breakfast a Milano.
E' sempre stato difficile trovare un locale per farsi un brunch domenicale a Milano senza essere spennati. In zona Porta Romana/Corso Lodi si trova un piccolo angolo di Irlanda che con simpatia ti serve un vero irish breakfast...

e con €10 (bevande escluse) si possono gustare uova alla benedict, salsicce nostrane, bacon croccante, purè di patate, fagioli e pane tostato a volontà.
Andarci barcollando ancora storditi dalla seratina alcolica del giorno prima è un vero toccasana. La cosa che comunque lo distingue da altri locali è la familiarità, l'accoglienza e la tranquillità che si respira, ci siamo subito sentiti a casa e un pò in Irlanda.
Per quanto riguarda la sera, il locale ha comunque ottimi punti a favole: birre del circuito Guinness spillate divinamente (probabilmente la migliore spillatura di Milano), atmosfera vivace e prezzi accessibili. Se piace il genere, assolutamente consigliato.


Pogue Mahone's
via Salmini 1
Milano

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mercoledì 11 marzo 2009

Ibiza fuori Stagione

Un City Break di due giorni in una delle bellissime isole mediterranee della Spagna. Partenza il 5 marzo, ritorno il 7 marzo 2009. Tempo stupendo nonostante il gufare del meteo, mare, cerveza muy fria in mano...

Giovedì 5 marzo
Perchè Ibiza a marzo? Per 10 ottime ragioni: 10 euro di volo a\r x 2 persone tasse incluse! Con un'offerta simile non potevamo certo lasciarci scappare l'occasione di un weekend nella nostra amata Spagna: così, con un bagaglio leggero e tanta voglia di sole\mare\tapas partiamo giovedì 5 da casa alla volta di Orio al Serio. Dopo poco più di un'oretta d'auto arriviamo al terminal (parcheggio interno) 2 minuti prima dell'apertura del gate.
Ryanair non si smentisce e partiamo in perfetto orario, volo tranquillissimo (2 ore), e grande dormita almeno fino a 10 minuti dall'atterraggio quando un ciccionazzo agitato deide di farci saper i suoi programmi per i giorni seguenti, praticamente urlandoceli nelle orecchie.
L'aereoporto di Ibiza è piccolo e curato, peccato per l'assenza di un internet point. Il bus per la città (linea 10 o 10b) parte ogni ora e impiega circa 25 min per raggiungere Av. d'Espanya, la via centrale, il costo si aggira sui 3€ a\r (per info http://www.ibizabus.com/).


Purtroppo per noi il bus in questione era appena partito e non avendo alcuna voglia di attendere un'ora in mezzo al nulla abbiamo optato per la soluzione taxi: 9 minuti esatti a 9€, decisamente comodo.
una volta in città raggiungiamo agevolmente l'hotel (Maritimo). Check in rapidissimo, personale disponibile, stanza pulita e dignitosa e splendida vista mare (richiesta espressamente in fase di prenotazione). Scopriremo più tardi che l'hotel dispone anche di una piccola piscina interna e di una palestra, nonchè di un ristorante\bar interno aperto fino a tarda sera, ideale per qualche approvvigionamento fuori orario.


Scarichiamo al volo gli zaini e ci dirigiamo immediatamente verso la città vecchia passeggiando lungo la costa. Il tempo, a dispetto delle nefaste previsioni, è ottimo: 16°, pieno sole e neppure una nuvola all'orrizonte, solo parecchio vento. La rocca è molto carina, casette tipiche bianche con infissi azzurri che fanno un pò grecia. In 10 minuti la si può tranqullamente girare in lungo e in largo. Abbiamo notato parecchi locali\negozi chiusi per ristrutturazione, probabilmente d'estate deve essere una zona molto animata: nel nostro caso era semideserta. Decidiamo di scendere verso il porto, la zona centrale e più turistica della città. da segnalare in questa zona l'ufficio del turismo: si trova proprio davanti al porto, è un negozietto minuscolo (3 mq.) distinguibile solo grazie alle grande "I" di informazioni posto sopra di esso. Qui due vecchie carampane saranno ben liete di fornirvi cartine (aggiornate) e informazioni (probabilmente risalenti al primo dopoguerra) sull'isola.


Il centro di Ibiza offre negozietti di abbigliamento giovani e particolari, stranamente, a differenza di quanto capitatoci in altre città europee, non ci siamo imbattuti nei vari Zara H&M e compagnia..l'isola, da questo punto di vista, sembra un pò dimenticata dalla globalizzazione. Tutto il contrario invece per quel che riguarda la pappa. Dimenticatevi tapas bar e ristorantini spagnoleggianti. Questa è la patria dei fast food: burger king, mc donald's e KFC OVUNQUE. Tristemente questa volta non siamo riusciti a farci neppure una tapas: e sì che eravamo in terra spagnola!!!


Dopo un pò di shopping velocissimo torniamo in albergo per un pennicchella rigenerante in previsione della serata. Tornando verso la base scopriamo, ahinoi, che l'hotel non è così vicino al centro come appariva dalla cartina, o melgio lo è in linea d'aria: peccato che nel bel mezzo della traiettoria sorga una collina da circumnavigare!
Verso sera riposati e rinfrescati da una dormitozza di quasi 3 ore (eravamo in ballo dalle 7 del mattino) torniamo in zona porto aspettandoci di trovare localini\pub dove bere qualcosa.. Delusione: in tutto il centro ci sono aperti 3 baretti microbiotici (una accanto all'altro) e un pub. Partiamo con una cerveza ghiacciata al pub (deserto) e rimbalziamo in un paio dei tre baretti, decisamente più affollati (solo indigeni, niente turisti). Verso le 22.30 torniamo al pub e con sorpresa lo troviamo strapieno di gente che se la ride: era serata cabaret. Finito lo spettaccolo un pò di djset e poi musica dal vivo. il pub in questione è il Teatro Pereyra (http://www.teatropereyra.com/) bell'ambiente, costi abbordabilissimi, drink e birre di qualità, frequentato da gente di tutte le età. Piccola nota: quando comincia la musica dal vivo i beveraggi raddoppiano di prezzo..meglio rifornirsi prima.
Sodisfatti ce ne torniamo all'hotel a gustarci una bella dormita.

Venerdì 6 marzo

Pigrissima sveglia verso le 11: decidiamo di procacciarci cibo e bevande, la scelta cade forzatamente su un mc donald's del porto. Dopo pranzo, incuriositi dai battelli, entriamo all'embarcadero per valutare la possibilità di una gita in traghetto a Formentera (mezz'oretta di nave): prezzo per residenti 4€ a\r prezzo per turisti 42€ a\r. Si commenta da solo.
Avendo già girato praticamente tutta la città ed essendo saltata la possibilità di una gita extra isola, decidiamo di recarci alla stazione dei bus per un veloce giro a San'Antoni, cittadina sulla costa nord-ovest. Il bus è rapido ed economico: in circa mezzora e con 4€ a\r siamo già arrivati.


Sant'Antoni: minuscola è parola troppo grande per descriverla e desolante una parola troppo festosa per definire il suo carattere. Sarà che a marzo gli abitanti emigrano altrove, sarà che non c'è turismo, sarà che di venerdì pomeriggio i negozi non aprono prima delle 18 (DICIOTTO!), sarà che qui l'abusivismo edilizio non conosce limiti e pudore ma questa città ha ben poco da offrire. Fortunamente quanto casualmente, passeggiando sul lungo mare, arriviamo su una bellissima spiaggia di roccia rossa. Il mare è parecchio mosso, il cielo limpidissimo e il vento ci trascina in giro: lo spettacolo è davvero appagante. Dopo esserci goduti un pò di natura facciamo una piccola sosta a uno degli onnipresenti burger king per rifocillarci un pò prima di rimetterci sul bus verso Ibiza.


Passeggiata sulla spiaggia sotto l'hotel per gustarci ancora un pò di mare e rapida capatina in albergo per rinfrescarci e poi via verso il centro. La sera prima avevamo addocchiato un ristorantino indiano sulla via principale, così, saturi di fritti da fast food, optiamo per una cenetta etnica. Il ristorante Ancient People (http://www.ancientpeopleibiza.com/) è molto particolare: tende, drappeggi, luce soffusa e possibilità di sedersi direttamente a terra sui cuscini. Servizio velocissimo, l'ambiente molto suggestivo e il cibo discreto e a buon prezzo: 30€ per 2. Consigliato. A cena finita ci muoviamo verso il porto, per una veloce birretta nel pub della sera precedente, poi dritti a nanna.



Sabato 7 marzo

Sveglia intorno alle 9.30. Dopo un'ottima colazione a base di panini al Serrano facciamo un ultimo giro prima del porto poi della rocca, tanto per tirare pausa pranzo (altro fast food!) e poi via verso il bus per l'aereoporto, non prima di esserci riforniti di un paio di stuzzichini per il viaggio. Giungiamo con anticipo mostruoso, ma d'altra parte non avevamo più nulla da vedere. Così dopo circa 2 ore di attesa (e forse più) decolliamo puntualissimi alla volta di Orio al Serio e altrettanto puntuali, se non in anticipo, atterriamo 1:45 dopo, stanchi ma soddisfatti del nostro stacchetto pre-primaverile!


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