Artravelling: 01/04/08 - 01/05/08

martedì 29 aprile 2008

Irlanda

23 Luglio 2007 - 4 Agosto 2007



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Dublino

La decisione di fare le vacanze in Irlanda è stata improvvisa. Inizialmente per la nostra prima vacanza insieme avevamo pensato a un posto più vicino e facile: la Camargue. Non c'era molto entusiasmo nell'aria e da entrambe le parti è iniziato un tentativo di boicottaggio. Quando è saltato fuori il nome della possibile alternativa non stavamo più nella pelle. L'Irlanda è un posto magico, di tradizioni, colori, castelli, panorami mozzafiato... senza nulla togliere alla Camargue certo :P

I preparativi non sono stati semplici. Inizialmente volevamo raggiungere l'isola in macchina, successivamente in treno (acquistando addirittura i biglietti della prima tratta verso Parigi) e infine in aereo. La compagnia di bandiera, Aerlingus ci ha permesso di non spendere un patrimonio, nonostante il poco tempo rimasto alla partenza.

Trovato un ottimo hotel in centro a Dublino e acquistata una cartina stradale, trasformiamo il nostro viaggio in un Fly&drive e prenotiamo con la Hertz una macchina economica... mai scelta si è rivelata più azzeccata. In Irlanda per viaggiare in sicurezza sono necessari due fattori: un macchina piccola e agile, la copertura totale! Scegliamo di arrivare a Dublino e visitare la città il giorno successivo. La macchina la noleggiamo per il mattino seguente per due motivi economici: il costo dei parcheggi è inavvicinabile e ritirare la macchina in aeroporto comporta una sovratassa.

Dall'aeroporto a Dublino si possono scegliere vari mezzi, dai bus di linea che sono molto economici all'AirCoach o AirLink più costosi. Comunque se si è abituati al trenino della Malpensa vi sembrerà tutto incredibilmente economico. Il nostro autobus ci ha portato fino al Trinity collage, quindi in pieno centro.





Non voglio dilungarmi sulla visita alla città, naturalmente bellissima e ricca di attrazioni. Più che visitare musei o chiese vale la pena girarla a piedi anche senza una meta precisa. Il centro non è di grandi dimensioni e in una giornata abbiamo visto tutto quello che ci interessava. Le serate invece meritano una menzione speciale. Anche se in Irlanda non si bene nè si mangia un granchè bene, i locali in Templebar sono allegri e pieni di vita e divertimento. Consiglio il Eamonn Doran pub senza pretese, con musica generalmente rock e una "sala" fumatori all'aperto!

Per tutte le informazioni sul vostro soggiorno a Dublino vi invitiamo a rivolgervi all'ufficio del turismo della città, che si trova nei pressi di St.Andrew's Church: Dublin Tourism Centre, Suffolk Street, Dublin 2. Qui abbiamo trovato una guida ai b&b sparsi in giro per il paese. Non l'abbiamo mai usata, ma era bello pensare di averla in caso di necessità! Questo sito della visitdublin mi è sembrato il più completo.






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Irlanda

Itinerario



Da Connemara a Dublino (purtroppo)

Clifden comunque sarà ricordata per l'ottima colazione, sempre straricca di grassi! L'intento ora è quello di raggiungere il punto più a nord del nostro viaggio: Sligo! Quest'ultima tappa prima di girare la macchina verso Dublino si stava caricando di grandi aspettative.
I chilometri si cominciano a far sentire sulle nostre spalle di baldi viaggiatori così, dopo una breve sosta nella colorata Westport, facciamo tappa a Castlebar. La cittadina è accogliente e vivace, anche se un po' decandente e kitsch. Troviamo una deliziosa pasticceria dove far colazione l'indomani, tanto per provar qualcosa di diverso.
Di questa città vorrei mostrare la foto della cosa più brutta vista in questo viaggio:




La regione di Mayo è molto diversa da Connemara, più brulla e selvaggia, ma con un grande fascino. Arrivati a Sligo cerchiamo subito un parcheggio (a pagamento) ma l'unico che troviamo è di un centro commerciale in cui ci si può fermare per un tempo limitato e ci sono due guardie che girano a controllare gli orari sui biglietti. Complimenti per l'accoglienza. Fatichiamo a piedi a trovare l'ufficio informazioni. Una volta trovato scopriamo che il nostro B&B si trova da tutt'altra parte quindi altra scarpinata. Quando molliamo le valige in camera siamo distrutti. Usciamo subito per cercare un posto dove cenare ma i prezzi dei ristoranti sono inavvicinabili. In un ristorante cinese abbiamo trovato €15 per un piatto di pollo al curry e €7 per una ciotola di riso! Ci accontentiamo di un Mac Donalds anche se oramai siamo stufi di fastfood. Sarà la stanchezza che la città ci sembra proprio brutta. Verso le otto di sera non c'è più in giro un anima e tutto e chiuso. L'unico pub aperto ci fa venir voglia di andare a dormire e chiudere lì la serata.

La regione del Yeats Country è notevole. Interessante la chiesa dove hanno sepolto Yeats anche se il monumento all'ingresso fa davvero ridere! Poco distante c'è una bella spiaggia che permette una passeggiata rilassante... morale, non vediamo l'ora di andarcene.

Poco distante da Sligo, visitiamo la Boyle Abley, in ristrutturazione, che ci porta via solo pochi minuti vista la desolazione del luogo. L'intento era di fermarsi a dormire ad Atlhone, una coloratissima città sul lago Lough Ree, ma dopo una rapida visita della città, scopriamo che i prezzi dei B&B sono altissimi e decidiamo di passare oltre.
La città vale comunque una visita perchè ha tante attrazioni interessanti, un bel fiume, un castello proprio in centro e case caratteristiche di tantissimi colori.




Puntiamo verso Tullamore anche se prima, passiamo a visitare le rovine di Clonmacnoise. Il luogo è molto suggestivo e non ci infastidisce la pioggerellina che si alterna a spicchi di sole. Comunque come succede spesso in Irlanda è più interessante la strada per arrivarci che il punto di arrivo.

Arrivati a Tullamore troviamo posto in un B&B consigliato dall'ufficio del turismo. La casa e le modalità di alloggio erano le stesse di sempre ma questa volta qualcosa non andava. Inizialmente, mi aveva colpito la facilità con cui i proprietari di B&B facevano entrare estranei in casa loro. Mai la richiesta di un documento, di un anticipo, semplicemente ti guardavano in faccia e ti davano la chiave di casa. Successivamente però ho trovato questo comportamento incosciente e ha iniziato a irritarmi.
La signora che ci ha accolto a Tullamore quasi non ci ha guardato in faccia, ci ha consegnato le chiavi di casa e fatto parcheggiare nel vialetto. In una stanza in ingresso dormiva un bambino in una culla, tutto era aperto e a portata di mano. Forse vivendo in Italia mi sono abituata a diffidare in maniera esagerata... ma qui si rasentava veramente l'incoscienza! Siamo stati tentati di andarecene, ma poi la stanchezza ha vinto e siamo rimasti.

Il castello stregato di Tullamore vale una visita. Purtroppo per i proprietari lo stato non sovvenziona restauri o opere di mantenimento, quindi si devono arrabattare organizzando festival che deturbano la naturale calma del luogo. Anche se il castello era chiuso, una delle figlie del proprietario ci ha fatto fare un giro... molto suggestivo.

Decidiamo di tornare a Dublino con un giorno di anticipo. Riconsegnamo la macchina e cerchiamo un hotel. Purtroppo non avendo prenotato troviamo solo una camera singola uso doppia con bagno in condivisione allo scioccante prezzo di €100. Vista la quantità di NO VACANCY trovati sulla strada decidiamo di prenderla.

Siamo stanchi ma felici. Anche se le ultime due giornate non sono state facili, le cose meravigliose che abbiamo visto ci tornano subito alla mente e la stanchezza si trasforma in voglia di passare un'ultima serata con i fiocchi. Ritornare in una città già si conosce ci rilassa ulteriormente, permettendoci di fare un bel giro per i pub che più ci hanno colpito la prima volta.


Ultima colazione... (pi)



Del viaggio in Irlanda restano purtroppo solo i bellissimi ricordi, un flauto, nostalgiche foto e tanti chili superflui acquistati grazie alle abbondanti colazioni ... che hanno continuato ad imperversare anche molto dopo il nostro ritorno a casa!

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lunedì 28 aprile 2008

Irlanda



Itinerario



Da Tralee a Connemara


Il mattino seguente purtroppo piove! Prima o poi di doveva capitare, non ce la prendiamo perchè fino ad ora siamo stati veramente fortunati. Lasciamo volentieri Tralee, seguendo la strada costiera arriviamo a Limerick. Probabilmente il brutto tempo non ha giovato all'immagine di questa città, che nel complesso non ci ha lasciato nessun ricordo particolare tranne per un alito all'aglio da paura! Ha due vie commerciali molto trafficate, un castellone di mattoni grigi e una bella cattedrale con annesso cimitero irlandese di grande fascino.

La nostra meta sono però le Cliffs of Moher così decidiamo di rischiare, invece di fermarci a Ennis per la notte, le raggiungiamo direttamente. Mai scelta fu più azzeccata. Intorno alle Cliff ci sono tantissimi B&B che offrono la vista sul mare e piccoli agglomerati di case che offrono pub dove mangiare e supermercatini dove fare un po' di spesa.

Il primo impatto con le Cliffs of Moher non è dei migliori, piove e tira un vento freddo. Tutto è molto organizzato, si arriva da una stradina in mezzo a prati, fattorie e mucche, si parcheggia in un grande parcheggio a pagamento e si raggiungono la Cliffs a piedi. Il parcheggio è piuttosto costoso ma pazienza. Il panorama è meraviglioso anche se le parti non ciotolate sono tutto un pantano! Tornati in B&B la locataria annuncia il sole per il giorno seguente!

Le vere Cliffs le abbiamo infatti viste il giorno dopo. Dopo una meravigliosa colazione irlandese che, oltre al solito piattone di bacon, uova e pudding, offriva un muesli di frutta secca che me lo sogno ancora oggi! Rifacciamo il ragitto del giorno prima, ma ora sotto un cielo privo di nubi e uno spendido sole. Questo ci pemette di incamminarci lungo gli scogli. Questi luoghi sono entrati nel nostro cuore!




La tappa successiva è Galway. La città è veramente adorabile! Viva, giovane, colorata, le strade sono piene di gente e localini. L'impatto è certamente dei migliori. Facciamo un po' fatica a trovare un posto dove dormire... sembra che i B&B si siano improvvisamente estinti. Ma come spesso succede nelle città più popolate, sono solo tutti concentrati in una via, che in questo caso si trova subito a destra dopo il ponte.





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Troviamo un B&B gestito da anziani, che come al solito non chiedono ne documenti ne soldi, ci danno la chiave della camera e un parcheggio per la macchina, così che possiamo iniziare il nostro tour per la città. Il bello di Galway è che nello spazio di pochi metri puoi passare dalla ressa delle vie principali, alla tranquillità di una passeggiata in riva al mare. I prati verdissimi sono pieni di corvi e tutto è ordinato e pulito. Essendo una città universitaria è invasa da giovani, e in quei giorni si celebra il Galway Arts Festival quindi è piena di spettacolini per le strade. Purtroppo il meglio è già passato!






Il giorno seguente è dedicato alla visita della più grande tra le isole Aran. Le Isole Aran (Aran Islands), sono uno dei posti più belli dell'Irlanda. Aran (Inis Mór o Inismór), la più grande delle tre Isole di Aran è situata 9 miglia dalla costa di Galway e può essere raggiunta facilmente prendendo il traghetto (Island Ferries) da Rossaveal che è a circa 45 minuti dalla Città di Galway (l'autobus presso l'ufficio turistico - un'ora e mezza prima della partenza del traghetto). Per raggiungere le Isole Aran si possono utilizzare i traghetti che partono da Galway (più costosi), Rossaveal e Doolin. Lasciamo la macchina nel solito parcheggio a pagamento gestito da ragazzini svogliati e un po' cafoni. Non abbiamo polemizzato perchè davano l'impressione di essere stati raggirati da qualche agenzia di lavoro estivo con la promessa di mare e divertimento e spediti a staccare biglietti in mezzo a un desolato nulla. Il traghetto era pieno di italiani. Arrivati sull'isola abbiamo mangiato in un fastfood(!) in compagnia di un gattino che si arruffianava tutti i turisti.

Con un bel hamburger nella pancia abbiamo affittato due mountain bike inconsapevoli del disastro imminente. Deridendo chi prendeva il bus abbiamo iniziato la salita. Il problema sulle Aran è che è tutto in salita! Sia l'andata che il ritorno. Però è talmente bella che ne è valsa di certo la pena. Tornati sulla terra ferma riprendiamo la macchina. Visto che era piuttosto presto chi dirigiamo verso la Gorumna Island, poco distante. La zona è formata da tante isolette collegate da ponti strettissimi e tappezzata di laghetti. E' molto isolata ma suggestiva. Risaliamo la costa verso la statale in cerca di una cittadina dove fermarci per la notte e... sorpresa... il nulla più totale per chilometri. La regione di Connemara è uno dei posti più belli che abbia mai visto, ma anche il più disabitato. La vegetazione è lussureggiate, i paesaggi continuamente diversi, si susseguoni laghi, foreste, prati verdissimi, giacimenti di torba a perdita d'occhio.
Arriviamo a Clifden in serata e finalmente troviamo da mangiare e dormire.

Clifden è una città di frontiera, neanche fossimo in Canada. Posati i bagagli e riempita la pancia in un pub molto caratteristico ci dirigiamo in centro (circa 200 metri) fornito di un supermercato aperto fino a mezzanotte e una bella piazzetta. Cogliamo l'occasione per una romantica passeggiata in riva a un lago con una splendida luna piena :D







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Irlanda



Itinerario



Da Dublino a Tralee

Usciti da Dublino, con non poca fatica vista la quantità di lavori in corso e la guida a sinistra, ci dirigiamo verso Cork con l'intento di fare tre soste turistiche.
Una delle prime tappe è stato l'Irish National Stud, comprensivo di due giardini, i Japanese Gardens e i St.Fiachra Gardens. Qui vengono allevati e addestrati i cavalli da corsa più veloci d'Irlanda... un simpatico modo per spillare soldi ai turisti. I giardini hanno un'aria terribilmente fasulla ed abbiamo avuto i primi contatti con il turista tipo qui in Irlanda... l'anziano in gita organizzata!

Altra tappa è stata la chiesa dedicata a S. Brigida a Kildare. La chiesa è molto carina, con il caratteristico cimitero e un'alta torre visitabile. Non ci è sembrato il caso di pagare per vedere le due attrazioni perchè già la passaggiata sul verdissimo prato intorno ci ha fatto respirare l'aria rilassata e spirituale del luogo. Il paesino dove si trova la chiesa è il massimo della desolazione. Non un'anima viva in giro. Abbiamo trovato un pub aperto ed abbiamo pranzato. Il pub proprio davanti alla chiesa era simpatico ed accogliente, anche il cibo non era male!

Per chiudere il tour del primo giorno ci siamo fermati alla Rocca di Cashel. Un luogo veramente meraviglioso. Vale la pena entrare e girare per le rovine interne, ma anche scendere dalla piccola collina in direzione di un'altro gruppo di rovine poco distante che permette un panorama unico sulla Rocca.





Visto che queste tre tappe non ci hanno portato via troppo tempo, decidiamo di tirare fino a Cork e pernottare lì. Con gli occhi ancora sognanti di ciò che avevamo visto non ci rendiamo conto che siamo senza benzina e che sulle strade di distributori neanche l'ombra. Chiediamo aiuto a un casellante che ci indica un posto lontanissimo dove trovare un distributore. Purtroppo non è loro usanza metterli sulle strade principali! Dopo tanta tensione riusciamo a fare benzina! L'arrivo a Cork non è dei migliori, diluvia e non si trova parcheggio! Quando riusciamo a trovare un posto per dormire siamo distrutti! Come prima giornata in giro per l'Irlanda non è stata niente male :)




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Il giorno dopo, l'impatto con le tradizioni irlandasi è stupendo... una colazione completa di tutto quello che di grasso e unto la natura ha creato: uova, bacon, burro, marmellata, pane tostato, pudding naturale e arrosto, pomodori alla griglia ecc.. ecc..
anche l'impatto con la città è ottimo. Cork, a differenza di quanto detto da molte guide turistiche, è una città interessante, ricca di contraddizioni e colori. Si passa da una zona commerciale e anomima, a un vivace mercato pieno di colori e profumi, a viuzze piene di negozietti, a una zona portuale decadente ma viva. Nel complesso questa città andrebbe rivalutata.

Quello che invece andrebbe svalutato è il Blarney Caste! Una trappola per turisti che accettano interminabili code alle casse per entrare, per prendere un souvenir plasticoso, per salire su una rocca anonima attirati da una favoletta acchiappaturisti. Anche qui abbiamo trovato la specie protetta dell'anziano in libertà e l'idea di baciare quella roccia ha perso ogni attrattiva. Molto più interessante invece è il parco, ben tenuto, con il suo laghetto e un maniero antico che vi si affaccia.

La tappa successiva è Killarney, una cittadina graziosissima. Decidiamo di fermarci qui per una notte per ripartire freschi e riposati alla volta del famoso Ring of Kerry. Killarney si presenta come una piccola cittadina molto colorata e allegra. Troviamo posto facilmente in centro, prediligendo un B&B in centro con annesso pub, che ci permette di farci il bicchierino della staffa prima di salire in camera dopo qualche ora di cazzeggio per la città. Per i giovani, nel lato sud, hanno istallato un piccolo parco di divertimenti, mentre le due vie principali offrono parecchi negozietti e pub.

Il giorno dopo partiamo per il giro della penisola di Kerry. La strada è veramente strettina e costeggia il parco nazionale di Killarney fino ad un passo, dove ci fermiamo a mangare una bella fetta di torta alle noci. Purtroppo dobbiamo ripartire al volo perchè basta un camper lento per rendere il viaggio molto spiacevole! Passato il passo la strada costeggia la costa e i panorami si fanno mozzafiato. Ci fermiamo a pranzo a Waterville, dove speriamo di guastare un'aragosta fresca ma, delusione, la cucinano solo la sera. Ci accontentiamo così del solito Fish&Chips.




Il giro completo del Ring of Kerry è di circa 170 km, fattibilissimi in una giornata, facendo parecchi soste per foto. Arrivati in fondo però è abbastanza sconfortante vedere un cartello che indica Killarney a soli 20 km :P

Arrivati a Tralee, cerchiamo infretta un B&B in periferia, lasciando la macchina del solito parcheggio a pagamento. Sconcertati dal comportamento di una locataria grassa e trofia decidiamo di cercare in centro, trovando un grazioso pub con annesso B&B che ci offrirà la nottata più chiassosa di tutto il nostro viaggio. Ceniamo in un grazioso pub con interni a forma di nave. Nel complesso la cittadina è abbastanza triste, piena di ubriaconi, ma offre un delizioso parco pieno di rose e fiori di ogni qualità.






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lunedì 21 aprile 2008

Olanda

Progetto per un viaggio Fly&drive in Olanda, primavera 2009
(quando sbocciano i tulipani)


Itinerario indicativo (km 360)


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Zaragoza

Progettazione di un viaggio possibilmente a Ottobre 2008



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lunedì 14 aprile 2008

Valencia

15 maggio 2008 - 18 maggio 2008



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Informazioni


Il nostro hotel.

Scaricare gratuitamente la piantina della città.

Un assaggio di tapas alla Cerveceria 100 Montaditos.

La piantina della metro.

Aggiornamenti sul Barrio del Carmen.

E infine la Città della Scienza.


Partiamo per Valencia alle improponibili 6:20 del mattino ormai rassegnati ai classici 40 minuti di treno del malpensa express. La nostra compagnia lowcost questa volta è la Vueling.com che ci accoglie con un simpatico ritardo di una ventina di minuti. Fortunatamente grazie al mezzo fallimento dell'Alitalia i voli partono dal terminal 1 e ci fa risparmiare un po' di fatica. L'aereoporto si dimostra comunque sempre all'altezza della sua fama, stipando tutti i passeggeri del volo su un bus per raggiungere l'aereo che si trova a dieci metri di distanza!

Giunti a Valencia, la città ci accoglie invece un piccolo aereoporto perfettamente organizzato, in pochi minuti siamo già sulla metro che, in circa 20/25 minuti ci deposita in centro, costo totale del trasporto €1.80! Dall'areoporto ci sono la linea metro 3 o 5, fanno lo stesso percorso per parecchie fermate, per poi dividersi in due diramazioni.

Il nostro albergo si trova a due passi dalla fermata Colon, in Calle Correos, una traversa della Plaza Ayuntamento. Mai scelta fu più azzeccata. Abbiamo deciso di investire qualche soldo in più del solito (doppia ensuite con colazione € 79 a notte) perchè dopo spasmodiche ricerche qualche mese prima avevamo trovato solo posto in zone periferiche. I mezzi di trasporto a Valencia lasciano alquanto a desiderare: la metro e i tram collegano poche zone della città e gli autobus passano raramente e in alcuni casi l'ultima corsa è alle 23.

Abbandonati i bagagli ci fiondiamo alla scoperta della città. Una prima tappa alla Cerveceria 100 Montaditos per riscoprire quanto è buono mangiare in Spagna. Si può scegliere tra centinaia di panini diversi, ma se si conosce poco la lingua consiglio di scegliere l'offerta 6 montaditos più le bibite, sono già un ricchissimo spuntino.

Valencia è una città molto particolare, forse per il fatto che si trova in mezzo tra Barcellona e l'Andalusia due spettacolari bellezze, può sembrare anonima e poco attraente. Dal punto di vista architettonico non colpisce immediatamente con particolari bellezze; sono concentrate nel centro cittadino, le principali attrazioni come Plaza de la Reina, Plaza de la Vierge e Plaza Ayuntamento, la stazione del Norte con a fianco la Plaza de Toros. Noi in mezza giornata, girando a caso, le abbiamo viste tutte.




Il giorno successivo è stato interamente dedicato alla Città delle Arti e delle Scienze. Partendo da Viale Colon abbiamo percorso i Giardini del Turia fino alla Città. Chiamato El Rio, ovvero ex letto del fiume Turia, per salvare la città da una terribile inondazione degli anni '60, è stato deviato fuori citta'. Il letto del fiume è stato dunque trasformato in un magnifico parco, pieno di piste ciclabili, strutture sportive. E' un'esperienza bellissima passeggiare per questi giardini infiniti, passando sotto a ponti a volte moderni a volte antichi.

La Città delle Arti e delle Scienze sorge nella parte più nuova e moderna di Valenzia, attorniata da grandi palazzoni. Il complesso è spettacolare!
Progettato dall'architetto Santiago Calatrava, una meravigliosa struttura moderna in un complesso architettonico composto da cinque differenti strutture suddivise all'interno di tre aree tematiche: arte, scienza e natura. Il polo è composto da: l'Oceanographic (l'acquario è molto bello e ricco di pesci provenienti da tutti i mari del mondo). All' interno del parco oceanografico vi anche un bellissimo delfinario, compreso nel prezzo di entrata, un Museo della scienza (possibilita' di riprodurre ogni esperimento), l'emisferico (cinema 3d IMAX) e il palazzo delle arti della Regina Rofia (quest'ultimo, nel 2007, completato ma non ancora aperto).



Per la visita è possibile acquistare un biglietto complessivo (€30.50) o un biglietto combinato (circa €25) che da diritto a visitare due attrazioni (Oceanografic più un museo). Noi abbiamo preferito il biglietto singolo per Oceanografico di €23. Per arrivare alla Città sono disponibili due bus (il 95 e il 35) che si prendono in Av. de Jacinto Benavente. Noi abbiamo provato a usarli per una visita notturna, ma passando ogni tanto e l'ultima corsa è alle 22:55, diventava molto scomodo. Meglio allora un taxi (costo medio €6) da prendere sempre sulla circonvallazione.



L'oceanografico vale veramente una visita. Oltre all'architettura del luogo e alla quantità di peschi e uccelli da vedere, la vasca dei beluga e delle foche vale il prezzo intero del biglietto! Consiglio vivamente di evitare i giorni festivi. Rispetto all'acquario di Genova, che offre un percorso tipo museo, l'oceanografico è pensato come un parco di divertimenti per bambini. Per mangiare, il parco offre un ristorante supertecnologico sottomarino, con dei prezzi inaccessibili, e un fastfood con del cibo immangiabile (abbiamo rimpianto MacDonald). Mentre la zona delle vasche è perfettamente tenuta e organizzata, la zona ristoro è lasciata al completo abbandono, con tavoli pieni di avanzi e sporcizzia per terra. I tavoli sono poi talmente pochi che la maggior parte delle comitive sono costrette a bivaccare sedute per terra al sole.



Usciti dall'oceanografico, frastornati dalla quantità infinita di bimbominchia urlanti, ci dirigiamo verso il mare. Raggiungere una metro è un'impresa disperata data la distanza. Una volta giunti in una stazione aspettiamo 28 minuti per l'arrivo di un mezzo. La zona marittima non ci dice molto. Una fila infinita di ristorantini stracolmi di turisti che si affacciano su una spiaggiona libera altrettanto infinita. Prendiamo un tram per tornare in centro. La periferia di Valenzia è veramente squallida e abbandonata, in fortissimo contrasto con le viuzze vive e colorate del centro città.


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Andalusia

3 Febbraio 2008 - 9 Febbraio 2008

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Malaga



Granada, Alhambra



Granada, verso Cordoba



Cordoba, Mezquita



Cordoba



Da Cordoba a Ronda... una scelta difficile



Ronda



Ronda, il ponte sull'orrido



Arcos de la Frontera



Arcos dopo il tramonto



Siviglia





Quello che di meraviglioso è restato del nostro viaggio sono... LAS TAPAS!

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